FINISCE L’ERA DI DVD e BLU-RAY

Sembra proprio che l’epoca dei DVD e Blu Ray stia tramontando: i tempi cambiano e il mercato si adegua alle evoluzioni della tecnologia.
L’Home entertainment di oggi è molto diverso da quello di 10-20 anni fa.
Se una volta era normale acquistare i VHS – poi soppiantati dai DVD/Blu-Ray – oggi guardiamo film e show con lo streaming. Ed è proprio lo streaming la causa del prossimo (e inevitabile) declino dei supporti fisici in generale: nel primo semestre del 2023 le vendite di DVD e Blu-Ray han subito un calo del 28% rispetto lo stesso periodo del 2022.

Molte major stanno abbandonando la produzione e la distribuzione di DVD: i costi alti e le vendite ridotte spingono gli investimenti sulla distribuzione digitale dei contenuti. Questa è la strada che stanno imboccando Disney, Netflix, Sony Pictures, Warner Bros, Best Buy e ne seguiranno sicuramente altri.

DISNEY E LO STOP IN OCEANIA

Disney ha annunciato che smetterà di rilasciare DVD e Blu-ray in Oceania. Per ora lo stop (che coinvolge anche le produzioni Marvel Studios e 20th Century Studios) riguarda solo questa regione, ma è solo il primo passo verso la chiusura totale del settore.
Disney punta dunque tutto sulla sua piattaforma streaming Disney+, che rende disponibili i suoi film dopo pochissimi mesi dall’uscita al cinema. Addirittura durante la pandemia i film Disney sono usciti solo sulla piattaforma, dal momento che i cinema erano chiusi.
L’Oceania fa da apripista verso questo radicale mutamento in quanto le vendite erano già al minimo.
L’ultimo film disponibile su supporto fisico in Australia e Nuova Zelanda è Guardiani della Galassia Vol. 3.
Il resto del mondo per il momento non è coinvolto da questo taglio netto, ma non ci stupiremo se nei prossimi anni lo stop si estenderà anche ad altri Paesi.


NETFLIX CHIUDE IL SERVIZIO DI CONSEGNA A DOMICILIO

A settembre 2023 Netflix ha interrotto il suo storico servizio di invio per posta di DVD: ormai il mercato dello streaming si impone totalmente. La consegna a domicilio non è più conveniente: il fatturato di Netflix nel 2022 è stato di 31 miliardi di dollari, ma solo 126 milioni derivanti dalle spedizioni di DVD e così, dopo 25 anni, il servizio chiude.


BEST BUY dal 2024 NON VENDERA’ PIU’ DVD

La famosissima catena di elettronica americana Best Buy smetterà di vendere DVD e Blu+Ray entro i primi 3 mesi del 2024, sia nei suoi oltre 1100 punti vendita sia online. Non sorprende questa scelta: nei suoi store fisici lo spazio dedicato ai DVD si stava restringendo sempre più e ultimamente non comparivano nemmeno le uscite più recenti.
Solo la vendita su supporto fisico di videogiochi continuerà.
Le opzioni che rimangono ai consumatori americani per acquistare DVD sono Walmart, Target o Amazon.



I VANTAGGI DI DVD e BLU-RAY

Se negli anni 2000 i VHS han ceduto il passo ai DVD – che offrivano immagini più chiare e non richiedevano il riavvolgimento – l’avvento dello Streaming sarà il colpevole del declino dei DVD.
Questa non è una buona notizia per gli appassionati di home cinema che amano le copie fisiche perchè offrono alcuni vantaggi rispetto alla visione on demand.
I DVD garantiscono immagini molto nitide, ricche di dettagli e con un audio pregevole. Lo streaming, invece, a causa della compressione necessaria per la trasmissione dei contenuti via internet senza buffering, non può rendere un’esperienza paragonabile.
Inoltre, solo con un supporto fisico si può dire di possedere per sempre un film, almeno finché si disporrà degli strumenti per poterlo guardare. Tuttavia, nell’era moderna lo streaming risulta molto più comodo, e la comodità vince su tutto il resto, infatti con la pandemia ha preso sempre più piede.
E’ probabile che DVD e Blu-Ray continueranno sopravvivere, diventando però prodotti di nicchia, per pochi appassionati o collezionisti, un po’ come i vinili nel mondo della musica.


Il 29 ottobre è l’INTERNET DAY

Il 29 ottobre si celebra ogni anno l’Internet Day, il compleanno di Internet: un modo per ricordare la prima comunicazione tra due computer.

1969: Lo stesso anno dello sbarco sulla Luna assistiamo all’invio del primo messaggio, appunto il 29 ottobre, nell’ambito di ARPAnet (Advanced Research Projects Agency), un istituto del Dipartimento della Difesa americano che stava sviluppando la prima rete di telecomunicazioni a scopi militari, i cui nodi erano solo 4.
Alle 22:30 il dottorando Charles Kline provò ad inviare un messaggio da un computer dell’Università della California a uno dello Stanford Research Institute, a 500 km di distanza.
Il messaggio inviato fu “LO”. Doveva essere LOGIN ma il sistema si bloccò dopo l’invio delle prime due lettere.
Un’ora dopo il messaggio arrivò correttamente.

1973: i computer collegati ad ARPAnet diventano a 23: si iniziano così ad identificare i vari utenti collegati alla rete. Quest’anno si adotta il simbolo della chiocciola per inserirlo tra il nome del destinatario e il percorso per arrivare al server ospite. Poco dopo nascerà anche l’eMail.

1987-1989: la rete si diffonde sempre più. Nascono il protocollo HTTP per la trasmissione dei pacchetti di dati e il linguaggio HTML, per razionalizzare i documenti ipertestuali (testi che contengono link che rimandano ad altri testi).

1991: Nasce la prima pagina web, il primo sito internet, come spazio elettronico connesso a Internet dedicato alla pubblicazione di testi e grafica, realizzato da Tim Berners-Lee prezzo il CERN di Ginevra.


Dal 1969 il web ha fatto davvero tanta strada, evolvendosi ed entrando nelle vite di ognuno di noi, nel nostro quotidiano attraverso browser, email, blog, enciclopedie digitali, forum, servizi di messaggistica, fino ai social network e alle Intelligenze Artificiali.

Nonostante i pericoli si nascondano dietro l’angolo, il world wide web (www) rimane uno strumento popolare importantissimo che permette condivisione, conoscenza e inclusione. Ha reso le opportunità di formazione accessibili a tutti, senza discriminazioni, a patto di riuscire ad abbattere il divario digitale.
E’ importante che chiunque possa connettersi e beneficiare di ogni possibilità che la rete ha da offrire.




AMAZON: dal 2024 le consegne le fanno i DRONI

Il 18 ottobre Amazon ha reso noto che “i clienti in Italia e nel Regno Unito avranno la possibilità di farsi consegnare i pacchi tramite un drone a partire da fine 2024“. Questo è quanto dichiarato da David Carbon, vicepresidente del servizio Prime Air, in occasione dell’evento di Amazon ‘Delivering the Future’ a Seattle.
Come si legge sul portale ufficiale About Amazon*, il colosso dell’e-commerce vuol portare a livello globale la consegna tramite droni – ad oggi attiva solo negli USA, in California e Texas – e il nostro Paese è sarà il primo in Europa a sperimentarla.
Nel corso del 2024 alcuni centri logistici Amazon italiani integreranno dunque i droni.


I DRONI MK30

Mentre in America sono impiegati i droni MK27, ora è stato svelato il nuovo modello MK30, che sarà più piccolo e leggero e più silenzioso.
Si tratta di un esacottero alto quanto una persona, dotato di sei motori elettrici, che si alza in verticale e vola in orizzontale.
Garantirà la velocità di consegna anche con pioggia leggera o in condizioni climatiche non del tutto favorevoli.
Possiede sensori per rilevare eventuali ostacoli, garantendo la sicurezza di persone, animali ed edifici. Sceglierà autonomamente la rotta e in caso di emergenza valuterà se tornare alla base o atterrare, ma sarà comunque seguito da personale specializzato.


L’ITALIA PRIMA IN EUROPA

Perché è stata scelta proprio l’Italia? Perché abbiamo una vasta platea di clienti, una chiara struttura di enti regolatori, un territorio che si addice perfettamente alla sperimentazione e una lunga tradizione in campo aerospaziale.
D’altra parte l’ENAC (Autorità Nazionale dell’Aviazione Civile) persegue da anni l’obiettivo di sviluppare nuovi servizi nel settore aereo e favorire nuove forme di business nei cieli, vedendo lo spazio aereo come un’infrastruttura disponibile per la crescita economica del Paese.
L’Italia concederà dunque ad Amazon la licenza per operare nei nostri cieli (in accordo con l’ EASA – Agenzia europea per la sicurezza aerea) se verificherà che il sistema è totalmente affidabile, con droni e piloti certificati.
E’ per questo che un player mondiale come Amazon ha scelto proprio noi per fare da apripista in un settore che non ha ancora avuto un boom, anche a causa della mancanza di normative specifiche.


I VANTAGGI

Innanzitutto l’utilizzo di droni renderà le consegne molto più sicure di quelle su strada.
Non solo, con Prime Air le consegne saranno anche ultraveloci: inizialmente avverranno entro 60 minuti dall’ordine, e a regime si arriverà a 30 minuti o meno. Da sempre i clienti chiedono più velocità: le vendite nei negozi fisici rappresentano ancora più dell’80% delle vendite al dettaglio, perché la transazione è immediata. Per essere ancor più competitiva Amazon deve puntare ad accelerare le consegne.
Quando il servizio sarà disponibile, i clienti Amazon idonei potranno optare per la consegna con droni e scegliere tra migliaia di articoli, tra cui anche le medicine.
L’obiettivo è quello di consegnare tramite drone oltre 500 milioni di prodotti entro il 2030.



LIMITI e SVANTAGGI

I pacchi potranno essere solo di piccole dimensioni (come una scatola da scarpe) e pesare meno di 2,26 kg.
La consegna potrà essere, almeno inizialmente, solo individuale (un volo per ogni singolo cliente) ed in aree vicine ai magazzini Amazon (fino circa 6-12 km).
I pacchi non verranno depositati a terra ma lasciati cadere da circa 4 mt di altezza, quindi servendo solo case con cortile o balconi.
Amazon mapperà il territorio e i clienti potranno verificare se la loro area è coperta dal servizio, che all’inizio sarà gratuito.
Come sempre ci sono preoccupazioni per le possibili perdite di posti di lavoro



Si tratta di un progetto ambizioso e complesso sia dal punto di vista tecnologico che normativo, ma che è solo un punto di partenza.
Le consegne dal cielo ormai non sono più fantascienza: il futuro è già qui.



*https://www.aboutamazon.it/amazon-le-consegne-con-i-droni-arriveranno-in-italia


SIM: ora si attivano con l’Identità Digitale

Il 27 Settembre 2023 si è riunita la Commissione per le Infrastrutture e le reti di AGCOM.
In questa data l”autorità Garante per le Comunicazioni ha dato il via alla possibilità di attivare nuove SIM e cambiare operatore telefonico (inclusa la portabilità del numero) utilizzando le identità digitali (SPID, CIE e CNS).
Questa novità comporta più vantaggi.

Si semplificheranno notevolmente gli adempimenti burocratici che gli operatori telefonici e negozianti sono tenuti a compiere: non occorrerà più acquisire in modo cartaceo o fotografico i documenti fisici come Carta d’Identità o Codice Fiscale, tramite fotocopie.
Anche gli utenti risparmieranno tempo, non dovendo più inviare i documenti e attenderne le verifiche.
Esatto: le verifiche si eviteranno in quanto le identità saranno confermate in modo immediato e incontestabile, evitando anche eventuali frodi.

A Marzo 2023 le SIM attive in Italia erano più di 107 milioni, secondo un osservatorio Agcom (in effetti il numero di SIM per abitante in Italia è superiore alla media Europea).

Siamo lieti che in l’Italia le identità digitali siano prendendo sempre più piede, semplificando la vita di tutti.
Ora attendiamo solo che le compagnie telefoniche si adeguino alla novità.



OTTOBRE 2023: Mese della Sicurezza Informatica

Ottobre è il mese che l’Europa dedica al tema della sicurezza informatica: il CyberSecMonth.
L’ECSM (European Cyber Security Month) è coordinato dall’Agenzia europea per la sicurezza informatica (ENISA) e sostenuto dalla Commissione Europea.
Per l’occasione negli Stati membri dell’UE si terranno eventi, seminari e iniziative: in Italia l’organizzazione è curata dall’ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale), supportata da Università e altre organizzazioni.
Questa campagna giunge alla sua 11° edizione per promuovere tra i cittadini la conoscenza delle minacce informatiche e dei metodi per
contrastarle. Il motto di quest’anno è #BeSmarterThanAHacker.

Nell’era digitale, in cui ogni aspetto della vita si intreccia con il web, è sempre più importante avere la giusta percezione riguardo le cyber minacce ed imparare come proteggersi dai criminali informatici.
Utilizzare Internet, strumento straordinario, in modo massiccio, espone inevitabilmente a rischi: questo percorso di divulgazione mira dunque a sensibilizzare verso un uso consapevole e ragionato della rete.

I dati hanno oggi un grandissimo valore (dati aziendali, progetti, dati sensibili, informazioni finanziarie etc).
Per un’azienda essere colpiti da attacchi hacker può portare alla perdita di dati, alla divulgazione di segreti, al blocco di servizi o della produzione, a multe, ad esborsi economici per il ripristino, fino alla perdita di fiducia da parte di clienti.

Proteggersi dagli attacchi informatici è fondamentale anche per le P.A. (di cui sono sempre più spesso vittime) in quanto gestori di enormi volumi di dati sensibili. Le istituzioni poi sono simbolo di affidabilità, dovendo anche garantire la continuità dei servizi ai cittadini.


GLI ATTACCHI INFORMATICI

La varietà di attacchi è vasta e in continua evoluzione. Vediamone alcuni:

Social Engineering: cyberattacco che sfrutta l’ingenuità dei dipendenti di un’azienda: il criminale manipola le persone e carpisce informazioni confidenziali (password, informazioni su conti correnti, etc).

Ransomware: programmi informatici dannosi che “infettano” un dispositivo digitale bloccando l’accesso a tutti o alcuni dei suoi contenuti. Il malintenzionato che li ha creati chiede poi un riscatto (in inglese, “ransom”) per liberarli. Il consiglio è di NON pagare mai.

Phishing: messaggi di posta elettronica provenienti da fonti apparentemente attendibili (banche, assicurazioni, poste) che convincono la vittima a fornire informazioni o codici di accesso.

Malvertising: messaggi pubblicitari che, una volta cliccati, installano programmi malevoli sul dispositivo dell’utente. Il motto della campagna 2022 era proprio #ThinkBeforeYouClick.

Trashing: il criminale fruga nella spazzatura della vittima alla ricerca di bollette, estratti conto, cellulari dismessi, per trovare dati sensibili.


CONSIGLI

Per proteggersi si suggerisce di:

prevenire l’infiltrazione, condividendo dati e files in modo sicuro
– mantenere sempre aggiornati software e sistemi operativi
– prevedere un piano di ripristino dei dati attraverso Backup da conservare in luoghi diversi rispetto ai dati stessi. Ciò può scongiurare il rischio di perdita dei dati e assicurare la continuità aziendale
– attenzione all’autenticazione per evitare il furto di credenziali: scegliere meccanismi forti come lo Spid, non usare password uguali su siti diversi, attivare l’autenticazione a 2 fattori e affidarsi ai PWManager
– attivare strumenti di monitoraggio, come avvisi tramite SMS, notifiche o mail quando si effettua ogni operazione così da rilevare anomalie e poter intervenire subito
– prevenire gli errori umani, lavorando sulla consapevolezza dei rischi e sulla formazione dei dipendenti




Il mese di Ottobre vuole dunque essere un promemoria annuale in quanto la sicurezza informatica non è più un optional ma un investimento necessario. E’ consigliabile però evitare il fai-da-te ed affidarsi ad esperti del settore che abbiano le giuste competenze.



Scopri di più sull’European Cyber Security Months:
www.europarl.europa.eu/thinktank/en/events/details/european-cybersecurity-month-kick-off/20230904EOT07781
www.enisa.europa.eu/news/emerging-technologies-make-it-easier-to-phish
www.acn.gov.it/notizie/contenuti/european-cyber-security-month-contribuisci-con-le-tue-idee
– www.cybersecurythmonth.eu