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PARENTAL CONTROL: OBBLIGATORIO SULLE SIM DEI MINORENNI

Il Web è una straordinaria opportunità ma è anche fonte di pericoli, specialmente per chi è più vulnerabile e ingenuo. Negli ultimi anni, infatti, è cresciuta sempre più la preoccupazione per il rapporto tra il digitale e i giovani.
Per questo motivo l’AGCOM è intervenuta, approvando a gennaio le linee guida* per proteggere i minorenni sul web e che sono entrate in vigore il 21 Novembre.

Da adesso i gestori di telefonia e internet sono obbligati a mettere gratuitamente a disposizione dei clienti dei sistemi di controllo per filtrare i contenuti non adatti ai minori.

Sono 8 le categorie di contenuti che i genitori devono poter bloccare attraverso filtri gratuiti che gli operatori telefonici devono predisporre.

1) Contenuti per adulti
2) Gioco d’azzardo o scommesse
3) Armi (siti che divulgano informazioni o ne promuovono la vendita)
4) ​Violenza
5) Odio, intolleranza, discriminazioni
6) Pratiche dannose per la salute (es: uso di stupefacenti, alcol, tabacco etc)
7) Anonimato (siti che forniscono strumenti per rendere l’attività online non rintracciabile)
8) Sette

L’elenco ufficiale dei siti bloccati non è però ancora stato pubblicato.



COSA CAMBIA

Da adesso i sistemi di controllo parentale saranno attivati di default (e gratis) al momento dell’acquisto di SIM intestate a minorenni, e verrà attivata automaticamente sulle SIM già in uso.
Se invece la SIM è intestata a un genitore ma viene usata da un minorenne, si potrà attivare la limitazione di accesso a siti ritenuti inappropriati tramite l’area riservata del cliente sull’app/sito del gestore.

Ad ogni modo il sistema è flessibile: l’internet provider (ISP) deve obbligatoriamente bloccare a monte i contenuti che un utente minorenne non può visualizzare, ma è sempre fatta salva la possibilità per l’adulto di scegliere se disattivare il blocco, del tutto o in parte (es: solo per alcune categorie o impostare limiti di tempo di utilizzo di app), modificandone la configurazione, come dicevamo, tramite app o sito.

Ma l’accesso al web non avviene solo tramite smartphone: il blocco sulle connessioni di cui usufruiscono i minorenni riguarda anche tablet e computer. Il blocco è disponibile anche per le utenze internet domestiche tramite rete fissa, ma va attivato manualmente.

Gli ISP devono pubblicare guide chiare e offrire assistenza gratuita per l’attivazione, disattivazione e configurazione del parental control, attraverso call center.


I LIMITI

I Social Network, su cui possono girare contenuti come odio e discriminazione, non sono inclusi tra le categorie vietate dalla delibera AGCOM, perché gli obblighi che hanno i gestori di queste piattaforme derivano da altre normative, così come non lo sono i siti di News che possono certamente riportare notizie con informazioni su guerre e violenze. Al momento non è chiaro se siano previste sanzioni per gli operatori ISP che non ottemperano all’attivazione del blocco, ma dovranno in ogni caso versare un risarcimento in caso in cui un minore subisse un danno.






*La delibera AGCOM 9/23/CONS del 25 gennaio è denominata “Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio”, finalizzata ad aiutare le famiglie, come soluzione gratuita e accessibile.




DAL 2027 OBBLIGO DI BATTERIE RIMOVIBILI ANCHE PER GLI SMARTPHONE

Il Parlamento e il Consiglio dell’Unione Europea hanno approvato il regolamento che dal 2027 obbligherà le aziende produttrici di dispositivi con batterie a far sì che queste siano facilmente rimovibili e sostituibili dall’utente finale.
Oggi in moltissimi casi le batterie sono inaccessibili possono essere rimosse solo con interventi meccanici complessi e non alla portata dell’utente finale (pensiamo ai cellulari, sempre più ricchi di componenti interne).

Le nuove norme si applicheranno a tutte le batterie: quelle dei veicoli elettrici come e-bike, monopattini e scooter, quelle di impianti di illuminazione o allarme e, non ultime, quelle di tablet, laptop e smartphone.
La normativa regolerà l’intero ciclo di vita delle batterie (produzione, riutilizzo e riciclo) e garantirà che siano sicure, sostenibili e competitive.

L’UE punta a dar vita a un’economia circolare per le batterie, sostenendo il recupero delle materie prime e minimizzare l’impatto ambientale: “Le batterie sono fondamentali per il processo di decarbonizzazione e ottenere trasporti a emissioni zero. Quelle fuori uso contengono risorse preziose che dobbiamo poter riutilizzare invece di affidarci a Paesi terzi per le forniture. Le nuove norme promuoveranno la competitività dell’industria europea e garantiranno che le nuove batterie siano sostenibili e contribuiscano alla transizione verde“, dice il ministro spagnolo per la Transizione ecologica.

I produttori di batterie parteciperanno direttamente alla raccolta di quelle non più utilizzabili: il 63% delle batterie che normalmente andrebbero in discarica dovrà essere raccolto entro la fine del 2023, fino arrivare al 73% entro il 2027, per recuperare quanto più litio possibile, essendo molto inquinante.

E’ previsto anche un obbligo di etichettatura: dovranno essere esplicitate le informazioni sull’impronta di carbonio e sul contenuto di componenti riciclati.



GLI SMARTPHONE

Nel settore degli smartphone sembra ci sarà un ritorno alle origini, quando il retro dei telefonini era rimovibile per poter togliere, mettere in carica e sostituire la batteria.
Questa normativa porterà a una svolta nel settore: sebbene il Regolamento riguardi solo gli apparecchi commercializzati in Europa, sicuramente i grandi produttori di cellulari saranno portati a riprogettare tutti i propri dispositivi in modo che integrino batterie rimovibili, proponendoli anche al resto del mondo. Difficilmente faranno convivere due linee produttive distinte, una per il mercato europeo e una per quello extra UE: sarà molto più conveniente uniformare la produzione.

E’ l’ennesima vittoria per le associazioni dei consumatori, che già hanno ottenuto che dal 2024 tutti gli Smartphone debbano essere compatibili con un caricatore unico.
Ora gli utenti potranno prolungare l’autonomia dei propri apparecchi (portando con sè batterie di riserva, sostituibili senza bisogno di particolari strumenti e in maniera semplice) sia la loro vita stessa, in quanto il componente più critico è proprio la batteria.

E’ ancora presto per ipotizzare come cambieranno i design degli smartphone: i produttori inizieranno a ragionare su come adattare i prodotti alle nuove linee guida tra qualche anno.



IL FUTURO

Le nuove norme porteranno a diversi cambiamenti.
Forse nel settore delle auto elettriche si introdurrà la modalità “swap” per le batterie, ovvero la sostituzione “al volo” e la rotazione delle stesse tra diversi mezzi, in alternativa all’uso delle colonnine di ricarica che comportano attese molto lunghe.

Si stima poi che entro il 2023 la domanda mondiale di batterie aumenterà moltissimo, mentre il prezzo si ridurrà.
Inoltre, incentivando il riciclo, la quasi totalità delle risorse usate per creare uno smartphone potrà essere riutilizzata, evitando gli sprechi delle preziose risorse contenute nelle batterie, dal momento che c’è un concreto rischio di esaurimento delle riserve.



IL SINDACO DI FERRARA VISITA CRP SOFTWARE

Il Sindaco di Ferrara Alan Fabbri in visita alla CRP Software in occasione del suo 37esimo anniversario.

Siamo orgogliosi di aver accolto il Sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, nella nostra sede proprio ieri, 9 Novembre.

Il Sindaco ed i suoi collaboratori hanno potuto incontrarci e vedere i nostri uffici.
Noi di CRP abbiamo presentato il nostro lavoro ed il nostro personale e raccontato le tante esperienze che abbiamo fatto in quasi 40 di attività.
E’ stato gratificante veder riconosciuto il nostro impegno decennale nel dover costantemente studiare per stare al passo con l’evoluzione tecnologica, concepire e creare prodotti moderni, adeguarci e integrare le novità come la fatturazione elettronica, le REM ecc.

CRP si è distinta anche per la presenza fisica del nostro personale nel territorio dell’Aquila per informatizzare un campo della Protezione Civile dopo il Terremoto in Abruzzo, e per l’aiuto dato ad alcuni clienti ferraresi dopo il terremoto del 2012.

Questo incontro ci ha dato molta soddisfazione, anche per aver potuto ragionare con le istituzioni sull’andamento del nostro settore nel nostro territorio.

Sul sito Cronaca Comune – il quotidiano online del Comune di Ferrara – è riportato il comunicato ufficiale.

E’ sempre importante per gli operatori economici sentire vicine le istituzioni: ringraziamo quindi il nostro Sindaco per il tempo che ci ha dedicato.



FINISCE L’ERA DI DVD e BLU-RAY

Sembra proprio che l’epoca dei DVD e Blu Ray stia tramontando: i tempi cambiano e il mercato si adegua alle evoluzioni della tecnologia.
L’Home entertainment di oggi è molto diverso da quello di 10-20 anni fa.
Se una volta era normale acquistare i VHS – poi soppiantati dai DVD/Blu-Ray – oggi guardiamo film e show con lo streaming. Ed è proprio lo streaming la causa del prossimo (e inevitabile) declino dei supporti fisici in generale: nel primo semestre del 2023 le vendite di DVD e Blu-Ray han subito un calo del 28% rispetto lo stesso periodo del 2022.

Molte major stanno abbandonando la produzione e la distribuzione di DVD: i costi alti e le vendite ridotte spingono gli investimenti sulla distribuzione digitale dei contenuti. Questa è la strada che stanno imboccando Disney, Netflix, Sony Pictures, Warner Bros, Best Buy e ne seguiranno sicuramente altri.

DISNEY E LO STOP IN OCEANIA

Disney ha annunciato che smetterà di rilasciare DVD e Blu-ray in Oceania. Per ora lo stop (che coinvolge anche le produzioni Marvel Studios e 20th Century Studios) riguarda solo questa regione, ma è solo il primo passo verso la chiusura totale del settore.
Disney punta dunque tutto sulla sua piattaforma streaming Disney+, che rende disponibili i suoi film dopo pochissimi mesi dall’uscita al cinema. Addirittura durante la pandemia i film Disney sono usciti solo sulla piattaforma, dal momento che i cinema erano chiusi.
L’Oceania fa da apripista verso questo radicale mutamento in quanto le vendite erano già al minimo.
L’ultimo film disponibile su supporto fisico in Australia e Nuova Zelanda è Guardiani della Galassia Vol. 3.
Il resto del mondo per il momento non è coinvolto da questo taglio netto, ma non ci stupiremo se nei prossimi anni lo stop si estenderà anche ad altri Paesi.


NETFLIX CHIUDE IL SERVIZIO DI CONSEGNA A DOMICILIO

A settembre 2023 Netflix ha interrotto il suo storico servizio di invio per posta di DVD: ormai il mercato dello streaming si impone totalmente. La consegna a domicilio non è più conveniente: il fatturato di Netflix nel 2022 è stato di 31 miliardi di dollari, ma solo 126 milioni derivanti dalle spedizioni di DVD e così, dopo 25 anni, il servizio chiude.


BEST BUY dal 2024 NON VENDERA’ PIU’ DVD

La famosissima catena di elettronica americana Best Buy smetterà di vendere DVD e Blu+Ray entro i primi 3 mesi del 2024, sia nei suoi oltre 1100 punti vendita sia online. Non sorprende questa scelta: nei suoi store fisici lo spazio dedicato ai DVD si stava restringendo sempre più e ultimamente non comparivano nemmeno le uscite più recenti.
Solo la vendita su supporto fisico di videogiochi continuerà.
Le opzioni che rimangono ai consumatori americani per acquistare DVD sono Walmart, Target o Amazon.



I VANTAGGI DI DVD e BLU-RAY

Se negli anni 2000 i VHS han ceduto il passo ai DVD – che offrivano immagini più chiare e non richiedevano il riavvolgimento – l’avvento dello Streaming sarà il colpevole del declino dei DVD.
Questa non è una buona notizia per gli appassionati di home cinema che amano le copie fisiche perchè offrono alcuni vantaggi rispetto alla visione on demand.
I DVD garantiscono immagini molto nitide, ricche di dettagli e con un audio pregevole. Lo streaming, invece, a causa della compressione necessaria per la trasmissione dei contenuti via internet senza buffering, non può rendere un’esperienza paragonabile.
Inoltre, solo con un supporto fisico si può dire di possedere per sempre un film, almeno finché si disporrà degli strumenti per poterlo guardare. Tuttavia, nell’era moderna lo streaming risulta molto più comodo, e la comodità vince su tutto il resto, infatti con la pandemia ha preso sempre più piede.
E’ probabile che DVD e Blu-Ray continueranno sopravvivere, diventando però prodotti di nicchia, per pochi appassionati o collezionisti, un po’ come i vinili nel mondo della musica.


Il 29 ottobre è l’ INTERNET DAY

Il 29 ottobre si celebra ogni anno l’Internet Day, il compleanno di Internet: un modo per ricordare la prima comunicazione tra due computer.

1969: Lo stesso anno dello sbarco sulla Luna assistiamo all’invio del primo messaggio, appunto il 29 ottobre, nell’ambito di ARPAnet (Advanced Research Projects Agency), un istituto del Dipartimento della Difesa americano che stava sviluppando la prima rete di telecomunicazioni a scopi militari, i cui nodi erano solo 4.
Alle 22:30 il dottorando Charles Kline provò ad inviare un messaggio da un computer dell’Università della California a uno dello Stanford Research Institute, a 500 km di distanza.
Il messaggio inviato fu “LO”. Doveva essere LOGIN ma il sistema si bloccò dopo l’invio delle prime due lettere.
Un’ora dopo il messaggio arrivò correttamente.

1973: i computer collegati ad ARPAnet diventano a 23: si iniziano così ad identificare i vari utenti collegati alla rete. Quest’anno si adotta il simbolo della chiocciola per inserirlo tra il nome del destinatario e il percorso per arrivare al server ospite. Poco dopo nascerà anche l’eMail.

1987-1989: la rete si diffonde sempre più. Nascono il protocollo HTTP per la trasmissione dei pacchetti di dati e il linguaggio HTML, per razionalizzare i documenti ipertestuali (testi che contengono link che rimandano ad altri testi).

1991: Nasce la prima pagina web, il primo sito internet, come spazio elettronico connesso a Internet dedicato alla pubblicazione di testi e grafica, realizzato da Tim Berners-Lee prezzo il CERN di Ginevra.


Dal 1969 il web ha fatto davvero tanta strada, evolvendosi ed entrando nelle vite di ognuno di noi, nel nostro quotidiano attraverso browser, email, blog, enciclopedie digitali, forum, servizi di messaggistica, fino ai social network e alle Intelligenze Artificiali.

Nonostante i pericoli si nascondano dietro l’angolo, il world wide web (www) rimane uno strumento popolare importantissimo che permette condivisione, conoscenza e inclusione. Ha reso le opportunità di formazione accessibili a tutti, senza discriminazioni, a patto di riuscire ad abbattere il divario digitale.
E’ importante che chiunque possa connettersi e beneficiare di ogni possibilità che la rete ha da offrire.




AMAZON: dal 2024 le consegne le fanno i DRONI

Il 18 ottobre Amazon ha reso noto che “i clienti in Italia e nel Regno Unito avranno la possibilità di farsi consegnare i pacchi tramite un drone a partire da fine 2024“. Questo è quanto dichiarato da David Carbon, vicepresidente del servizio Prime Air, in occasione dell’evento di Amazon ‘Delivering the Future’ a Seattle.
Come si legge sul portale ufficiale About Amazon*, il colosso dell’e-commerce vuol portare a livello globale la consegna tramite droni – ad oggi attiva solo negli USA, in California e Texas – e il nostro Paese è sarà il primo in Europa a sperimentarla.
Nel corso del 2024 alcuni centri logistici Amazon italiani integreranno dunque i droni.


I DRONI MK30

Mentre in America sono impiegati i droni MK27, ora è stato svelato il nuovo modello MK30, che sarà più piccolo e leggero e più silenzioso.
Si tratta di un esacottero alto quanto una persona, dotato di sei motori elettrici, che si alza in verticale e vola in orizzontale.
Garantirà la velocità di consegna anche con pioggia leggera o in condizioni climatiche non del tutto favorevoli.
Possiede sensori per rilevare eventuali ostacoli, garantendo la sicurezza di persone, animali ed edifici. Sceglierà autonomamente la rotta e in caso di emergenza valuterà se tornare alla base o atterrare, ma sarà comunque seguito da personale specializzato.


L’ITALIA PRIMA IN EUROPA

Perché è stata scelta proprio l’Italia? Perché abbiamo una vasta platea di clienti, una chiara struttura di enti regolatori, un territorio che si addice perfettamente alla sperimentazione e una lunga tradizione in campo aerospaziale.
D’altra parte l’ENAC (Autorità Nazionale dell’Aviazione Civile) persegue da anni l’obiettivo di sviluppare nuovi servizi nel settore aereo e favorire nuove forme di business nei cieli, vedendo lo spazio aereo come un’infrastruttura disponibile per la crescita economica del Paese.
L’Italia concederà dunque ad Amazon la licenza per operare nei nostri cieli (in accordo con l’ EASA – Agenzia europea per la sicurezza aerea) se verificherà che il sistema è totalmente affidabile, con droni e piloti certificati.
E’ per questo che un player mondiale come Amazon ha scelto proprio noi per fare da apripista in un settore che non ha ancora avuto un boom, anche a causa della mancanza di normative specifiche.


I VANTAGGI

Innanzitutto l’utilizzo di droni renderà le consegne molto più sicure di quelle su strada.
Non solo, con Prime Air le consegne saranno anche ultraveloci: inizialmente avverranno entro 60 minuti dall’ordine, e a regime si arriverà a 30 minuti o meno. Da sempre i clienti chiedono più velocità: le vendite nei negozi fisici rappresentano ancora più dell’80% delle vendite al dettaglio, perché la transazione è immediata. Per essere ancor più competitiva Amazon deve puntare ad accelerare le consegne.
Quando il servizio sarà disponibile, i clienti Amazon idonei potranno optare per la consegna con droni e scegliere tra migliaia di articoli, tra cui anche le medicine.
L’obiettivo è quello di consegnare tramite drone oltre 500 milioni di prodotti entro il 2030.



LIMITI e SVANTAGGI

I pacchi potranno essere solo di piccole dimensioni (come una scatola da scarpe) e pesare meno di 2,26 kg.
La consegna potrà essere, almeno inizialmente, solo individuale (un volo per ogni singolo cliente) ed in aree vicine ai magazzini Amazon (fino circa 6-12 km).
I pacchi non verranno depositati a terra ma lasciati cadere da circa 4 mt di altezza, quindi servendo solo case con cortile o balconi.
Amazon mapperà il territorio e i clienti potranno verificare se la loro area è coperta dal servizio, che all’inizio sarà gratuito.
Come sempre ci sono preoccupazioni per le possibili perdite di posti di lavoro



Si tratta di un progetto ambizioso e complesso sia dal punto di vista tecnologico che normativo, ma che è solo un punto di partenza.
Le consegne dal cielo ormai non sono più fantascienza: il futuro è già qui.



*https://www.aboutamazon.it/amazon-le-consegne-con-i-droni-arriveranno-in-italia


SIM: ora si attivano con l’Identità Digitale

Il 27 Settembre 2023 si è riunita la Commissione per le Infrastrutture e le reti di AGCOM.
In questa data l”autorità Garante per le Comunicazioni ha dato il via alla possibilità di attivare nuove SIM e cambiare operatore telefonico (inclusa la portabilità del numero) utilizzando le identità digitali (SPID, CIE e CNS).
Questa novità comporta più vantaggi.

Si semplificheranno notevolmente gli adempimenti burocratici che gli operatori telefonici e negozianti sono tenuti a compiere: non occorrerà più acquisire in modo cartaceo o fotografico i documenti fisici come Carta d’Identità o Codice Fiscale, tramite fotocopie.
Anche gli utenti risparmieranno tempo, non dovendo più inviare i documenti e attenderne le verifiche.
Esatto: le verifiche si eviteranno in quanto le identità saranno confermate in modo immediato e incontestabile, evitando anche eventuali frodi.

A Marzo 2023 le SIM attive in Italia erano più di 107 milioni, secondo un osservatorio Agcom (in effetti il numero di SIM per abitante in Italia è superiore alla media Europea).

Siamo lieti che in l’Italia le identità digitali siano prendendo sempre più piede, semplificando la vita di tutti.
Ora attendiamo solo che le compagnie telefoniche si adeguino alla novità.



OTTOBRE 2023: Mese della Sicurezza Informatica

Ottobre è il mese che l’Europa dedica al tema della sicurezza informatica: il CyberSecMonth.
L’ECSM (European Cyber Security Month) è coordinato dall’Agenzia europea per la sicurezza informatica (ENISA) e sostenuto dalla Commissione Europea.
Per l’occasione negli Stati membri dell’UE si terranno eventi, seminari e iniziative: in Italia l’organizzazione è curata dall’ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale), supportata da Università e altre organizzazioni.
Questa campagna giunge alla sua 11° edizione per promuovere tra i cittadini la conoscenza delle minacce informatiche e dei metodi per
contrastarle. Il motto di quest’anno è #BeSmarterThanAHacker.

Nell’era digitale, in cui ogni aspetto della vita si intreccia con il web, è sempre più importante avere la giusta percezione riguardo le cyber minacce ed imparare come proteggersi dai criminali informatici.
Utilizzare Internet, strumento straordinario, in modo massiccio, espone inevitabilmente a rischi: questo percorso di divulgazione mira dunque a sensibilizzare verso un uso consapevole e ragionato della rete.

I dati hanno oggi un grandissimo valore (dati aziendali, progetti, dati sensibili, informazioni finanziarie etc).
Per un’azienda essere colpiti da attacchi hacker può portare alla perdita di dati, alla divulgazione di segreti, al blocco di servizi o della produzione, a multe, ad esborsi economici per il ripristino, fino alla perdita di fiducia da parte di clienti.

Proteggersi dagli attacchi informatici è fondamentale anche per le P.A. (di cui sono sempre più spesso vittime) in quanto gestori di enormi volumi di dati sensibili. Le istituzioni poi sono simbolo di affidabilità, dovendo anche garantire la continuità dei servizi ai cittadini.


GLI ATTACCHI INFORMATICI

La varietà di attacchi è vasta e in continua evoluzione. Vediamone alcuni:

Social Engineering: cyberattacco che sfrutta l’ingenuità dei dipendenti di un’azienda: il criminale manipola le persone e carpisce informazioni confidenziali (password, informazioni su conti correnti, etc).

Ransomware: programmi informatici dannosi che “infettano” un dispositivo digitale bloccando l’accesso a tutti o alcuni dei suoi contenuti. Il malintenzionato che li ha creati chiede poi un riscatto (in inglese, “ransom”) per liberarli. Il consiglio è di NON pagare mai.

Phishing: messaggi di posta elettronica provenienti da fonti apparentemente attendibili (banche, assicurazioni, poste) che convincono la vittima a fornire informazioni o codici di accesso.

Malvertising: messaggi pubblicitari che, una volta cliccati, installano programmi malevoli sul dispositivo dell’utente. Il motto della campagna 2022 era proprio #ThinkBeforeYouClick.

Trashing: il criminale fruga nella spazzatura della vittima alla ricerca di bollette, estratti conto, cellulari dismessi, per trovare dati sensibili.


CONSIGLI

Per proteggersi si suggerisce di:

prevenire l’infiltrazione, condividendo dati e files in modo sicuro
– mantenere sempre aggiornati software e sistemi operativi
– prevedere un piano di ripristino dei dati attraverso Backup da conservare in luoghi diversi rispetto ai dati stessi. Ciò può scongiurare il rischio di perdita dei dati e assicurare la continuità aziendale
– attenzione all’autenticazione per evitare il furto di credenziali: scegliere meccanismi forti come lo Spid, non usare password uguali su siti diversi, attivare l’autenticazione a 2 fattori e affidarsi ai PWManager
– attivare strumenti di monitoraggio, come avvisi tramite SMS, notifiche o mail quando si effettua ogni operazione così da rilevare anomalie e poter intervenire subito
– prevenire gli errori umani, lavorando sulla consapevolezza dei rischi e sulla formazione dei dipendenti




Il mese di Ottobre vuole dunque essere un promemoria annuale in quanto la sicurezza informatica non è più un optional ma un investimento necessario. E’ consigliabile però evitare il fai-da-te ed affidarsi ad esperti del settore che abbiano le giuste competenze.



Scopri di più sull’European Cyber Security Months:
www.europarl.europa.eu/thinktank/en/events/details/european-cybersecurity-month-kick-off/20230904EOT07781
www.enisa.europa.eu/news/emerging-technologies-make-it-easier-to-phish
www.acn.gov.it/notizie/contenuti/european-cyber-security-month-contribuisci-con-le-tue-idee
– www.cybersecurythmonth.eu


GOOGLE SPEGNE 25 CANDELINE

Il 27 settembre Google ha spento 25 candeline, celebrando il suo compleanno con un Doodle che ripercorre l’evoluzione del logo durante questo quarto di secolo trascorso così velocemente.

IL COMPLEANNO NON E’ SEMPRE STATO IL 27 SETTEMBRE

Google ha festeggiato il 27 settembre, data in cui, nel 1998, i fondatori – Sergey Brin e Larry Page, all’epoca dottorandi e oggi tra gli uomini più ricchi del pianeta – stabilirono la loro base operativa in un garage in affitto.
In passato però il compleanno è stato celebrato in altre date:
– il 4 settembre, in ricordo del giorno del 1998 in cui fu presentata richiesta formale di fondare la società
– il 7 settembre, data in cui la società fu realmente fondata


UN PO’ DI STORIA

I fondatori si conobbero al corso di informatica della Stanford University e portarono avanti l’obiettivo di rendere il World Wide Web un luogo più accessibile.
Cercavano un modo per ordinare per importanza i risultati pescati dalla miriade di siti presenti sul web. Le ricerche effettuate con i principali motori dell’epoca (AltaVista e Yahoo!) erano infatti imprecise.
Occorreva un algoritmo* per organizzare le informazioni in modo semplice ed efficiente, affinché l’utente trovasse facilmente ciò che cercava.
Page e Brin crearono un primo strumento per orientarsi sul Web, ma occorrevano finanziamenti per svilupparlo: incontrarono così Andy Bechtolsheim (boss di Sun Microsystems) che, secondo “la leggenda”, staccò un assegno da 100mila dollari dopo soli 15 minuti e i due, dopo averlo depositato in banca, andarono a festeggiare da Burger King.
Iniziò così la scalata di Google alla conquista di internet.
Come già detto, nel 1998 Google.inc apre in un garage a Menlo Park, in California e il sito già contava 10.000 ricerche al giorno.
La stampa inizia a notarlo: a fine ‘98 PC Magazine lo nomina uno dei 100 principali siti del mondo.
A Febbraio ’99 viene aperto un ufficio a Palo Alto con 8 impiegati e le ricerche quotidiane sono ora 500.000, finchè a fine anno il quartier generale divenne il “Googleplex” a Mountain View.
A fine 2000 le interrogazioni salgono a 100 milioni al giorno. Come ben sappiamo, la grande G ha continuato la sua espansione, evolvendosi verso altri ambiti e offrendo sempre più servizi (dalle mappe alle email, dai video ai libri, etc).


IL NOME

Google deriva da googol, parola che rappresenta un numero costituito da 1 seguito da 100 zeri e che nacque nel 1920, quando il matematico Edward Kasner stava passeggiando nei boschi con suo nipote, a cui chiese un suggerimento sul nome da dare ad un numero sbalorditivo.
Ed il nome calza a pennello: gli zeri del googol sono innumerevoli come le informazioni sulla rete.

Nel 2006 è addirittura entrato nel dizionario il verbo “to google” (in italiano googlare, cercare su google).



QUALCHE TRUCCO

La barra di ricerca può essere usata anche per lanciare i dadi, fare Testa o Croce con una monetina virtuale, far roteare la pagina di ricerca o metterla di traverso, far lampeggiare le parole, sentire i versi degli animali, usare la livella (solo tramite smartphone, ovviamente) o il metronomo, giocare a Breakout/PacMan/Snake/Solitario/Tetris e tanto altro.
Esiste anche la pagina elgooG (Google al contrario, dove i risultati sono capovolti orizzontalmente) e Google Mirror (dove i risultati sono capovolti sottosopra).



CURIOSITA

– La home page di Google è il sito più visitato al mondo. Nel 2022 in Italia ha totalizzato 158 milioni di visite al mese.
– La parola più cercata dal 2004 è Facebook
– Il primo Doodle è stato quello del Burning Man Festival del 1998.
– La mascotte della compagnia è il T-Rex Stan che appare quando cade la connessione internet mentre si naviga su Google.
– Google ha 200 uffici in 6 continenti: il primo ufficio internazionale che inaugurò fu a Tokyo nel 2001.
– L’atrio dell’ufficio quello di Johannesburg è decorato con 46 km di perline.
– Con l’introduzione del “forse cercavi” (il correttore automatico nella barra di ricerca) il traffico sul sito è raddoppiato.



Nato come semplice motore di ricerca, Google è online da 25 anni per semplificarci la vita sul web, ed è ormai diventato molto di più. In questi 25 anni il sito si è adattato ai mutamenti della società e, come dicevamo, l’ultima nuova sfida è quella di integrare l’intelligenza artificiale.





*Page ideò un criterio basato sui link, paragonandoli alle citazioni nelle bibliografie: le pagine web che avevano più citazioni (attraverso i link) erano le più autorevoli e dunque andavano considerate più importanti e proposte per prime.