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L’ombra dell’IA nel mondo delle voci: lo scontento di doppiatori e conduttori

L’avvento dell’intelligenza artificiale sta rivoluzionando numerosi settori, compreso quello dell’audiovisivo. Se da un lato l’IA offre nuovi strumenti e possibilità creative, dall’altro solleva preoccupazioni, soprattutto per l’impatto sul lavoro umano.
Negli ultimi mesi, due eventi hanno messo in luce questa complessa realtà: l’esperimento di una radio polacca che ha sostituito i suoi conduttori con voci generate dall’IA e le proteste dei doppiatori giapponesi, preoccupati per la crescente minaccia rappresentata dall’intelligenza artificiale.



LA RADIO CON DOPPIATORI ARTIFICIALI

Il 22-10-2024 la radio polacca OFF Radio Krakow ha fatto parlare di sé a livello internazionale dopo aver trasmesso un’intervista alla vincitrice del Premio Nobel per la letteratura del 1996, la poetessa Wislawa Szymborska.
Peccato che la Szymborska sia morta nel 2012 l’intervistatrice Emilia non esista.
A dialogare erano due voci sintetiche, una delle quali replicava la voce e interpretava i pensieri del Premio Nobel, basandosi su sue interviste rilasciate quando era in vita.
La radio ha infatti affidato la conduzione dei suoi programmi a tre avatar virtuali creati dall’IA.
Questa scelta, motivata dalla volontà di esplorare le potenzialità dell’intelligenza artificiale e di raggiungere un pubblico più giovane, ha però portato al licenziamento di diversi giornalisti.
Molte sono state le polemiche. E’ chiaro che l’introduzione di conduttori artificiali fosse un modo per tagliare i costi: questi non vanno in malattia, non possono scioperare, né esprimere critiche ai loro editori o dimettersi e, soprattutto, lavorano gratis.
A seguito delle proteste e di una petizione che ha raccolto 23.000 firme, il direttore dell’emittente ha spiegato che si è trattato solo di un esperimento che già in partenza doveva durare solo 3 mesi ed ha interrotto il progetto il 29/10/2024, dopo una sola settimana. Tuttavia, nessun reintegro è previsto: la radio ora trasmette soltanto musica, senza programmi affidati a conduttori.



I DOPPIATORI “ALZANO LA VOCE”

In Giappone, i doppiatori stanno manifestando il loro disappunto per l’utilizzo sempre più frequente delle voci sintetiche nell’industria audiovisiva. Temono che l’IA possa sostituirli completamente, privandoli del loro lavoro e svalutando l’arte del doppiaggio.
Una performance generata artificialmente non potrà mai equivalere a quella di un essere umano: toglie l’anima e la spontaneità da un’esibizione” affermano.
Si sentono “derubati” della loro voce. Spesso, infatti, viene chiesto loro di firmare contratti che consentano alle aziende di creare una versione sintetica della loro voce da utilizzare successivamente, senza il loro coinvolgimento e senza chiarire se otterrebbero compensi aggiuntivi per l’uso della loro voce riprodotta.
Un’altra preoccupazione riguarda la possibilità che gli strumenti di sintesi vocale facciano pronunciare loro affermazioni gravi e diffamatorie senza il loro consenso.
Vi sono poi questioni etiche più profonde come l’uso postumo delle voci: cosa accadrà alla voce di un doppiatore scomparso? Chi avrà il diritto di utilizzarla?
Purtroppo attualmente i doppiatori non godono di un’adeguata protezione legale: al contrario di un volto o di un’opera, la voce non è ancora riconosciuta come proprietà intellettuale.




L’intelligenza artificiale fa passi da gigante e ad una velocità incredibile. Resta da capire se sarà più un’opportunità o una minaccia per media, radio e giornalismo, perché piuttosto che sostituire l’uomo, l’IA dovrebbe essere uno strumento per potenziare le capacità creative degli artisti e dei professionisti del settore.



IT Wallet, il 23 ottobre arriva il portafoglio digitale

Lo avevamo anticipato a gennaio (qui), ma ora ci siamo: durante il G7 su innovazione e digitale è stato annunciato che la sperimentazione* di IT Wallet è terminata: dal 23 ottobre il portafoglio digitale sarà disponibile nell’App Io** per 50mila cittadini. Dal 20 novembre le utenze attive saranno 1 milione, mentre dal 4 dicembre tutti gli Italiani avranno accesso a questo servizio.



COS’E’ IT WALLET

Si tratta di un “portafoglio” digitale che consentirà di tenere a portata di smartphone (sull’app Io) la versione digitalizzata dei nostri documenti.
Si potranno caricare documenti personali (inizialmente patente, tessera sanitaria e carta europea della disabilità. In futuro anche la carta d’identità elettronica, passaporto, e tessera elettorale), che avranno fin da subito valore legale anche in contesti fisici, come in farmacia o nei controlli stradali delle autorità.
In futuro saranno caricabili anche documenti professionali (appartenenza ad albi, badge di accesso a sedi della P.A., permessi e licenze), certificati anagrafici (residenza, nascita, cittadinanza, matrimonio, etc), ma anche documenti scolastici, abbonamenti e biglietti per trasporti o musei.
Quando tutto sarà a regime IT Wallet potrebbe integrarsi anche con attestati ISEE, fascicoli sanitari elettronici, firme digitali e tanto altro.

Dal 2025, si potranno effettuare pagamenti verso P.A. (multe, tributi) con il sistema pagoPA, e privati, integrando nel “portafoglio” sistemi di pagamento come Bancomat, Postepay, Satispay etc.
Si potranno acquistare farmaci con ricetta medica, attivare nuove SIM, noleggiare auto e accedere ai servizi pubblici, senza dover presentare documenti fisici.
Avremo poi anche piattaforme dedicate ai professionisti, che potranno digitalizzare perizie, titoli, attestati tecnici, e partecipare a bandi pubblici ecc.



IL PORTAFOGLIO EUROPEO

Un sistema come l’IT Wallet verrà implementato non solo nel nostro Paese, ma in tutta l’UE.
La commissione Europea intende creare l’EUDI (European Digital Identity Wallet) un’identità digitale e portafoglio di documenti che dovrà essere disponibile in tutti Paesi dell’Unione entro il 2026.
Gli stati membri dell’Ue saranno obbligati ad accettare le identità digitali degli altri Paesi e le varie app nazionali potranno dialogare.
Sarà così possibile, in ogni Stato europeo, accedere ai servizi pubblici, aprire conti bancari, iscriversi all’Università o cercare lavoro etc, senza confini geografici.
Di recente anche la Gemania ha iniziato a lavorare su suo e-wallet.
L’Italia è in anticipo sulla scadenza fissata dall’Europa. Il Governo ha utilizzato per questo progetto poco più di 300 milioni di euro, anche grazie ai fondi PNRR destinati alla digitalizzazione.

Anche aziende private (qualificate e certificate) potranno proporre soluzioni di portafogli digitali. In questo modo i cittadini avranno libertà di scelta e si promuoverà l’innovazione.



Sarà necessario divulgare ed informare i cittadini sulle potenzialità di IT Wallet (e sulle modalità di accesso) perché questo strumento, completo e utile, ci porta verso una società sempre più connessa e interattiva.




* Test eseguiti a luglio.
** L’applicazione dei servizi pubblici per il cittadino, già ampiamente usata durante la pandemia di COVID-19 per il download dei Green Pass.