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X (ex Twitter) nasconde tutti i Like

I LIKE DIVENTANO PRIVATI

X, la piattaforma che una volta si chiamava Twitter, continua a trasformarsi.
Dopo il cambio di nome voluto da Elon Musk, arriva una ulteriore novità: i “Mi piacedi tutti gli utenti saranno nascosti, diventando privati per impostazione predefinita.
Questa nuova funzionalità – disponibile a breve sul social – permetterà comunque al proprietario dell’account di vedere la scheda dei Mi piace ricevuti sui propri post (“I tuoi Mi piace sono privati. Solo tu puoi vederli”). Semplicemente non si potranno più vedere le persone a cui è piaciuto un contenuto postato da qualcun’altro, visto che la scheda dei Likes sarà eliminata di default.



RAFFORZARE LA PRIVACY

Questo cambiamento così rivoluzionario è stato fortemente voluto da Elon Musk.
Per lui è fondamentale non essere attaccati per le proprie scelte, per i propri pareri: “È importante consentire alle persone di mettere ‘Mi piace’ ai post senza essere attaccate per averlo fatto“.
Visto che molte persone si sentono scoraggiate ad apprezzare alcuni contenuti diventa necessario proteggere l’immagine pubblica degli utenti.
E’ già successo in passato che personaggi pubblici siano stati criticati per aver messo il mi piace a post con contenuti controversi o non “politically correct”.
Così Musk vuole dare maggior tutela alla privacy degli utenti, permettendo di mettere Like senza preoccuparsi di chi potrebbe accorgersi della cosa, senza temere ritorsioni o polemiche.



L’ABBONAMENTO PREMIUM

L’opzione dei mi piace nascosti era in verità già attiva da fine 2023 per chi aveva sottoscritto un abbonamento premium a X. In effetti rendendola disponibile per tutti gli utenti, abbonati e non, si va ad eliminare uno dei motivi per cui abbonarsi.
E bisogna tenere in conto che già lo scorso anno X aveva registrato un a perdita del 50% delle entrate.

Ad ogni modo Musk ha sempre espresso dubbi sull’utilità del pulsanti ‘like’ e ‘repost’ su X: li considera poco importanti ai fini della “viralità” dei social. Il proprietario della piattaforma sembra voler dare più risalto alle visualizzazioni dei post, (chiamate ‘impressions‘). Anzi, sembra che alla fine dello scorso anno, Musk abbia detto ai programmatori della piattaforma di voler eliminare del tutto i pulsanti delle azioni sui “tweet”.

TikTok: anche l’Europa potrebbe bannare l’app

Il social TikTok rischia di essere bannato anche in Europa.
Ursula Von Der Leyen, durante un dibattito con i candidati alle prossime elezioni europee, ha affermato che non è escluso il ban in UE della nota piattaforma, rimarcando il fatto che “la Commissione Europea è stata la prima istituzione al mondo a vietarlo sui cellulari dei suoi funzionari” in quanto “conosciamo la sua pericolosità“.
Certo, estendere il divieto all’intera popolazione europea rappresenterebbe una forte presa di posizione anche nei confronti della Cina: sono attualissimi i dubbi sulla sicurezza dell’applicazione, accusata di condividere i dati degli utenti con il governo di Pechino.

L’azienda sviluppatrice di TikTok ha risposto però che «Tali timori sono infondati e basati su convinzioni errate. TikTok è pronta a investire 12 miliardi di euro nel prossimo decennio nel Progetto Clover, un’iniziativa all’avanguardia per rafforzare ulteriormente la sicurezza dei dati. Il nostro primo data center irlandese è attivo, esperti leader nella cybersecurity sono stati nominati provider indipendenti per la sicurezza e hanno iniziato il loro lavoro per fornire controlli e verifiche autonomi rispetto al nostro approccio»>.

Ricordiamo che poche settimane fa Bruxelles ha preteso spiegazioni da TikTokLite circa la funzione delle ricompense per gli utenti in cambio del loro tempo speso a visualizzare video. E’ forte la preoccupazione per la salute mentale degli utenti e per la possibilità che questi sviluppino una dipendenza.
L’ipotesi di un ban, dunque, sempre sia abbastanza concreta: un duro colpo per la nota piattaforma di video.


TIK TOK E GLI USA

TikTok è già vietata in diversi Paesi come India (dal 2020), Iran, Nepal, Senegal, Somalia etc, e gli USA potrebbero essere i prossimi. La Camera deli Stati Uniti ha votato per vietare il social sul territorio degli USA se non verrà venduto a una società americana, sempre per via del timore che le informazioni degli utenti americani (170 milioni di persone) vengano condivise col governo cinese.
ByteDance, l’azienda sviluppatrice dell’app nega fermamente e sostiene che TikTok non sia in vendita: il suo algoritmo è troppo importante per essere venduto.

Ad ogni modo potrebbero passare anche diversi anni prima che il bando entri in vigore: sicuramente ByteDance avvierà una battaglia legale per violazione della libertà di espressione che dovrà molto probabilmente passare tutti i gradi di giudizio.

TikTok-Lite: l’Europa contro l’app che paga gli utenti per vedere video

Sono tantissime le persone che trascorrono ore su TikTok, scrollando sullo schermo per guardare video.
Non tutti sanno però che nel 2023 è stata rilasciata una versione alternativa del famoso social: TikTok-Lite, per il momento disponibile solo in Giappone, Corea del Sud, Francia e Spagna (non si sa se arriverà mai in Italia).
Si differenzia dall’app standard per essere più leggera (occupando solo 30 MB di memoria dello smartphone, contro gli 80 MB della versione tradizionale) e consumando meno dati.
Non solo: Lite PAGA gli utenti per rimanere connessi.

Potrai prendere parte a varie attività entusiasmanti che ti consentiranno di accumulare punti che potranno essere scambiati con premi” è la descrizione che si legge sull’app.

Sostanzialmente gli utenti otterranno punti accedendo quotidianamente, guardando video per 1 ora (cosa che genera un guadagno di 0,36 €), oppure mettendo like, seguendo determinati account o invitando gli amici ad iscriversi.
I punti accumulati sono convertibili in buoni Amazon, carte regalo PayPal o in valuta spendibile durante le live di TikTok.


L’ULTIMATUM DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Come è intuibile, nulla è veramente regalato, specialmente nell’era digitale: questa strategia che dà ricompense per il tempo trascorso davanti allo schermo serve probabilmente per carpire i dati degli utenti.

La Commissione Europea ha avviato un’indagine su questa iniziativa, temendo per la salute mentale dei più giovani: spingere gli utenti a trascorrere sempre più tempo sulla piattaforma sfruttando le loro debolezze (cosa incentivata sia dai premi che dall’algoritmo dell’app) potrebbe creare una dipendenza da questo social.
Questa dinamica appare “tossica” e gli spiccioli elargiti come ricompensa sono paragonabili alle sigarette leggere, che portano comunque a dipendenza e tossicità.

L’Europa ha imposto a ByteDance, la società creatrice dell’app, di fornire maggiori dettagli riguardo a questa iniziativa, chiedendo rassicurazioni sul potenziale impatto sulla sicurezza e sulla salute mentale degli utenti, soprattutto dei minori, come richiesto dal regolamento europeo DSA (Digital Services Act).
TikTok-Lite ha 24 ore di tempo per rispondere alle domande sulla valutazione dei rischi.



LA DIFESA DI TIKTOK-LITE

La versione semplificata di TikTok si è difesa sottolineando che il sistema di premi è riservato agli utenti maggiorenni (la verifica dell’età avviene tramite selfie con documento d’identità o o autorizzazione della carta di credito), e che il premio massimo ottenibile tramite visualizzazione di video è limitato ad 1 ora di tempo. Dopo 1 ora al giorno, cioè, non si possono più guadagnare punti tramite visualizzazioni, ma solo attraverso like, etc.

Le autorità europee però non gradiscono il fatto che i punti si possano guadagnare solo visualizzando i video suggeriti dal feed e non attraverso video cercati specificamente.