LA VISUALIZZAZIONE IMMERSIVA DI GOOGLE MAPS ARRIVA IN ITALIA


Forse non tutti ricordano che a febbraio 2023 Google ha presentato la sua nuovissima ‘Visualizzazione Immersiva‘ su Maps.
Lanciata effettivamente sull’app lo scorso 10 maggio, si tratta di una nuova modalità di esplorazione di luoghi in 3 dimensioni, nata grazie all’intelligenza artificiale (i NeRF: Neural Radiance Fields, sviluppati da Google).
Sovrapponendo e combinando miliardi di immagini aeree e di viste street view, viene offerta la visione multidimensionale ed incredibilmente ricca di diverse città e luoghi di interesse. L’ambiente tridimensionale può essere osservato virtualmente dall’utente come se fosse in volo, potendo anche scendere al livello del terreno e fare zoom ravvicinati.
A queste spettacolari immagini si aggiungono informazioni in tempo reale (es. meteo, affollamento e traffico).

L’obiettivo dell’Immersive Mode è consentire di visitare virtualmente un luogo come se ci si trovasse fisicamente lì, anche prima di trovarcisi dal vivo, magari per pianificare una visita e capire come potrebbe apparire in diversi momenti della giornata: grazie ad un “cursore temporale” l’immagine cambierà anche in base all’illuminazione, alle condizioni meteorologiche e del traffico, ricostruendo fedelmente il contesto del luogo.

Facciamo un esempio: se si sta programmando di visitare un museo di Amsterdam, si potrà sorvolarlo, capire dove sono ubicati gli ingressi, come appare l’area nell’arco di tutta la giornata, che tempo farà, i punti vicini più affollati, ma anche cercare ristoranti nelle vicinanze e sbirciare al loro interno per decidere se l’atmosfera del locale è quella desiderata.



LE CITTA’ DISPONIBILI, ORA ANCHE ITALIANE

Le mappe immersive erano inizialmente disponibili solo per alcune città: Los Angeles, Barcellona, Atene, Londra, New York, San Francisco, e Tokyo.
Dal 15 giugno 2023 l’elenco si è ampliato, includendo altri 500 luoghi iconici del mondo, tra cui Amsterdam, Dublino e le nostre bellissime Firenze e Venezia.
Per Milano, Roma e Pisa sono invece disponibili solo alcuni monumenti (mentre la città non è ancora navigabile interamente in 3D).

L’elenco dei luoghi d’interesse italiani disponibili è abbastanza nutrito:

VeneziaBasiliche di San Marco, Santa Maria della Salute e Santa Maria Gloriosa dei Frari; Ponte di Rialto, Ca’ Pesaro, Palazzo Ducale.

FirenzePonte Vecchio, Basilica di Santa Croce, Basilica di Santa Maria Novella, Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Campanile di Giotto, Piazza della Signoria, Palazzo Pitti.

RomaSanta Maria Maggiore, Campidoglio, Castel Sant’Angelo, Colosseo, Pantheon, Piazza Navona, Fori Romani, Fontana di Trevi

MilanoDuomo di Milano, Galleria Vittorio Emanuele II, Castello Sforzesco, Teatro alla Scala, Santa Maria delle Grazie, Pinacoteca di Brera, Palazzo Reale, Basilica di Sant’Ambrogio, Arco della Pace, Basilica di San Lorenzo Maggiore.Pisa: Torre di Pisa



COME ATTIVARE LA VISTA IMMERSIVA

Essendo una funzione dell’app Maps, la modalità immersiva funzionerà su qualsiasi telefono e dispositivo Android e iOS.
Innanzitutto occorrerà aggiornare l’app. Basterà poi cercare uno dei luoghi in cui la funzione è disponibile e selezionare la prima foto del pannello inferiore (con la scritta “Immersive View”).
Spostandosi poi intuitivamente con le dita ci si muoverà nello spazio virtuale come in volo.



LE ALTRE NOVITA’ DI MAPS

Maps si aggiorna con due ulteriori novità:

Con le INDICAZIONI A COLPO D’OCCHIO (o INDICAZIONI RAPIDE) sarà possibile seguire il proprio viaggio (con tempi di arrivo previsti e la svolta successiva) direttamente dalla panoramica del percorso o dalla schermata di blocco del telefono, sia che ci si muova a piedi, in bici o su mezzi pubblici.
Queste informazioni erano prima visibili solo sbloccando il telefono, aprendo l’app e utilizzando la modalità di navigazione completa, mentre adesso basterà richiedere le indicazioni per una destinazione e iniziare a muoversi.
Decidendo invece di prendere un’altra strada, il viaggio verrà automaticamente aggiornato.

Con la funzione “RECENTI”, disponibile sulla versione desktop di Maps, si potranno invece salvare i luoghi precedentemente ricercati. Verranno inseriti in una sezione a lato della mappa e potranno essere facilmente eliminati o condivisi.


In vista delle vacanze estive – che ormai sono alle porte – non possiamo che essere entusiasti di queste novità ed attendiamo i prossimi aggiornamenti per visitare (anche se magari solo virtualmente) altre città e meravigliosi luoghi d’interesse del nostro pianeta.


PEC, ADDIO: arriva la REM


Conosciamo tutti la PEC (Posta Elettronica Certificata): uno strumento indispensabile per professionisti e imprese per inviare o ricevere comunicazioni istituzionali o da parte della pubblica amministrazione.
La PEC entrò in vigore nel 2005 (ma solo in Italia) e da allora di strada ne ha fatta: ad oggi vengono scambiati ogni giorno circa 7 milioni di messaggi via PEC, aventi lo stesso valore legale di una Raccomandata con ricevuta di ritorno.

Ebbene, questo strumento sta per essere dismesso: verrà infatti sostituito dalla REM (Registered Electronic Mail), un nuovo meccanismo di certificazione della posta elettronica che l’UE ha voluto far proprio e che rispetterà gli standard europei.



LE DIFFERENZE

Viene spontaneo chiedersi cosa c’è che non vada nella Italianissima PEC.

In effetti la PEC non soddisfarequisiti stabiliti dal Regolamento Europeo* per il servizio elettronico di recapito certificato qualificato, ovvero garantisce l’invio, la ricezione, il contenuto e la data di un messaggio, ma NON verifica le identità di mittente e destinatario, in quanto i gestori del servizio non sono tenuti a effettuare controlli in questo senso.

La REM, farà esattamente quel che fa la PEC, ma in più confermerà le identità dei titolari delle caselle di posta (attraverso SPID, Carta d’Identità Elettronica o firma digitale).
Un esempio per capire meglio: inviando un messaggio confidenziale a un soggetto si avrà la certezza che questo arrivi proprio e solo al destinatario scelto, senza il rischio che venga letto da altri che potrebbero avere accesso al suo PC.



IL PASSAGGIO

Con il passaggio al nuovo sistema di e-mail certificata non ci saranno variazioni nelle modalità di utilizzo e nelle funzioni: non a caso la REM era stata definita anche “PEC Europea” (nome che è stato poi cambiato per non confonderle).

La migrazione da PEC a REM sarà molto semplice per gli utenti: non dovranno fare quasi nulla in quanto la trasformazione sarà gestita dai provider delle caselle attive ad oggi (più di 14 milioni), che aggiorneranno i meccanismi di accesso ai loro servizi per riconoscere chi è il titolare della PEC (verificando il documento d’identità) ed attivando la verifica a due fattori. Questa fase potrà eventualmente essere delicata.

Gli indirizzi delle caselle di posta, inoltre, rimarranno uguali.



I VANTAGGI

– Sarà ora possibile inviare posta elettronica certificata in tutti gli Stati membri dell’UE e non più solo in Italia, mantenendo lo stesso indirizzo. Ad oggi, invece, un messaggio spedito da PEC verso l’estero perde valore legale.
– L’accesso tramite autenticazione a due fattori (con smartphone o con OTP, tramite un generatore di password temporanee) offrirà maggior sicurezza contro possibili attacchi informatici.
– Si riceveranno direttamente sulla REM anche tutte le comunicazioni da parte delle P.A. (multe, notifiche di atti giudiziari, comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate, etc).



LE TEMPISTICHE

Chi è già in possesso della PEC dovrà passare alla REM obbligatoriamente entro il 2024.
Sostanzialmente bisognerà effettuare la migrazione entro la fine del 2023, dunque c’è ancora tempo per cambiare sistema.
Chi invece non ha avuto mai la PEC, dal prossimo anno attiverà direttamente una REM.
Non possedere una REM non comporta sanzioni, ma sarà necessaria per ogni scambio di posta elettronica certificata dal 2024 in poi.



Ci prepariamo insomma a salutare la PEC – che dopo quasi 20 anni dalla sua creazione può andare in pensione – e ad accogliere uno strumento equivalente che spazierà oltre i nostri confini nazionali, nell’ottica di favorire sempre più il potenziamento del mercato europeo e dell’UE.




*Regolamento Europeo eIDAS UE n° 910/2014


A.I. ACT: Approvato dal Parlamento Europeo


Dopo un percorso durato 2 anni, il 14 Giugno 2023 il Parlamento Europeo ha dato il via libera all’AI Act, il Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale, approvandolo a stragrande maggioranza*.
Quello che sarà il primo testo normativo al mondo su questo tema dovrebbe venire approvato definitivamente dall’UE entro fine anno per entrare poi in vigore nel 2024, diventando direttamente applicabile negli Stati Membri.



NORME COMUNI PER PROTEGGERE I CITTADINI EUROPEI

Da inizio 2023, l’IA** è entrata sempre più nella vita quotidiana delle persone in tutto il mondo (siti internet del tutto automatizzati, advertising robotizzati, chatbot capaci di dialogare al pari di un essere umano o di generare immagini plausibili…). Professionisti e lavoratori temono già di venire sostituiti da IA evolute che potrebbero svolgere il loro stesso lavoro più velocemente e a costo zero. Al contempo le IA potrebbero un giorno decidere se erogare di un mutuo o quale dipendente assumere. Tutto ciò tocca la sfera dei diritti delle persone.

E’ in questo scenario che interviene Bruxelles, regolamentando l’impiego dell’IA nell’Unione Europea, in modo che questa rispetti i diritti dei cittadini: dovrà essere sempre sicura, trasparente, tracciabile e non discriminatoria.
Si mira dunque a fissare gli standard europei per la creazione e l’utilizzo di questa nuova tecnologia entrata ormai in ogni settore, stabilendo obblighi per i fornitori e per coloro che impiegano sistemi di IA, a seconda del livello di rischio che questa può generare.



OBBLIGHI E DIVIETI

Il regolamento segue un approccio basato sulla tipologia di RISCHIO che le IA possono creare per la salute e la sicurezza o per i diritti fondamentali delle persone fisiche:
– rischio basso/minimo
– rischio alto: IA consentite se rispettano requisiti di trasparenza e siano valutate conformi (es: i sistemi che interagiscono con gli esseri umani o generano contenuti).
– rischio inaccettabile: IA vietate

Sono dunque vietati i Sistemi di IA per:
– Riconoscimento facciale e biometrico in tempo reale in aree pubbliche
– Identificazione biometrica a distanza a posteriori (unica eccezione per le forze dell’ordine nel perseguire reati gravi e solo previa autorizzazione giudiziaria)
– Social scoring (classificazione delle persone tramite caratteristiche sensibili: sesso, razza, etnia, cittadinanza, religione, orientamento politico)
– Polizia predittiva
– Riconoscimento delle emozioni nelle forze dell’ordine, nei luoghi di lavoro e scuole
– Database di immagini facciali prese da Internet o da filmati di telecamere



GLI OBBLIGHI PER AZIENDE PRODUTTRICI E UTILIZZATRICI DI IA

L’interesse verso le IA generative da parte delle aziende è alto, in ragione del grande valore che queste possono apportare all’economia. Ciò significa però esporsi a responsabilità per eventuali danni o sanzioni privacy.
Ecco cosa fare per adottare al meglio l’IA nel rispetto delle norme.
Le aziende che utilizzano o producono IA devono accertarsi che esse siano conformi alle regole Europee.
E’ consigliabile catalogare le app IA in uso/in realizzazione per capire il loro livello di rischio, secondo il modello dell’AI Act.
Per app ad Alto Rischio, occorrerà svolgere una Valutazione di Conformità (è ammessa anche l’autovalutazione) per ottenere il bollino CE.
Si dovrà monitorare anche il post vendita, per individuare eventuali criticità inizialmente non previste.
In caso di app a Basso Rischio – che non impattano direttamente sulla vita delle persone – sono previsti obblighi di trasparenza (es: avvisare i clienti che sono in uso soluzioni di intelligenza artificiale, creare informative privacy sempre più trasparenti).

In ogni caso ci saranno 2 anni di “grace period” dopo l’entrata in vigore del Regolamento che serviranno alle aziende per costruire i propri processi di compliance.



CONCLUSIONI

Ci sono basi economiche sotto l’adozione dell’AI Act: questa legge fa parte della strategia dell’Unione per il mercato unico digitale; con l’adozione di questo Regolamento, il Parlamento Europeo non intende soffocare lo sviluppo delle intelligenze artificiali, anzi, vuole favorirlo. Il suo obiettivo rimane quello di garantire il miglior funzionamento del mercato interno attraverso regole condivise.
Solo con la pratica capiremo se il testo reggerà alla velocità dello sviluppo dei sistemi di IA e se, una volta divenuto applicabile, rimarrà uno strumento utile e non obsoleto.





* 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astenuti

** Definizione di Sistema di IA: software che può generare, per una determinata serie di obiettivi, output come contenuti, previsioni o raccomandazioni che influenzano gli ambienti con cui interagiscono.


APPLE VISION PRO: il nuovo visore per la realtà virtuale


Se ne sta parlando moltissimo su internet: il 5 Giugno 2023 Apple ha presentato il suo nuovissimo dispositivo, il visore per la realtà aumentata “Apple Vision Pro“.

E’ così che la società di Cupertino fonderà il mondo reale con quello digitale, eliminando il confine tra fantasia e realtà.

Vision Pro è un visore ibrido, per la realtà mista (virtuale e aumentata) che si potrà controllare con occhi, mani e voce, senza bisogno di alcun controller fisico: con la vista si potranno sfogliare le applicazioni, mentre si useranno le mani per selezionare gli elementi; altre operazioni, poi, saranno svolte con comandi vocali.
Come ci riesce? Tramite un’evolutissima tecnologia di tracciamento oculare che traduce i movimenti in input, e l’interfaccia reagisce di conseguenza, garantendo un’esperienza visiva precisa e scorrevole.
In effetti Apple intende far vivere all’utente l’esperienza più naturale e godibile possibile, immersiva e coinvolgente più di ogni altro visore già in commercio.



LE CARATTERISTICHE

Esteticamente, il visore ricorda un paio di occhiali da sci dal design minimalista ed elegante.
Essendo leggero e costruito con materiali di alta qualità, è confortevole anche se indossato per sessioni prolungate.
E’ anche personalizzabile e può essere adattato per chi porta gli occhiali.
Possiede un proprio sistema operativo (VisionOS) e un App Store dedicato, con contenuti appositamente sviluppati.
Avrà una batteria separata, collegata tramite cavo, che garantisce l’autonomia (in effetti un po’ limitata) di 2 ore.
La parte frontale in vetro ospita uno schermo “trasparente” rivolto verso l’esterno: si tratta di un pannello OLED curvo che, come vedremo, “proietterà gli occhi” dell’utilizzatore.
All’interno del visore ci sono due schermi – uno per ogni occhio – con risoluzione 4K ciascuno (per intenderci, ogni display ha più pixel di una TV), e un computer che gestisce il funzionamento del dispositivo.
L’audio spaziale consentirà di far sentire la voce provenire dalla direzione in cui si sta parlando.
E’ dotato di un chip esclusivo che limiterà al minimo il lag, 12 fotocamere, 5 sensori e 6 microfoni.

Sostanzialmente: le fotocamere riprendono l’ambiente circostante e lo proiettano sui due schermi interni.
Compaiono quindi gli elementi virtuali (es: icone di applicazioni, foto…), che l’utente può spostare con lo sguardo (grazie ai sensori che tracciano il movimento degli occhi e i punti di fissazione) e con cui interagisce con i gesti delle mani (rilevati dalle fotocamere).



COSA POTRA’ FARE

– creare un Avatar 3D per fare videochiamate con FaceTime o Microsoft Teams o Zoom (l’headset scansionerà il volto e creerà la versione tridimensionale dell’utente)
– guardare Video e Film (anche in 3D), impostando la grandezza dello schermo e la quantità di illuminazione, con dettagli e profondità davvero realistici
– fare e guardare Fotografie (anche 3D)
– giocare a Videogiochi (100 titoli di Apple Arcade)
– gestire lo sfondo: si potrà scegliere se vedere la stanza reale in cui ci si trova o impostare ambienti virtuali per nasconderla
interagire con elementi 3D, ruotandoli e osservandoli da ogni angolazione
– accedere alle App
navigare online
– collegarsi a un Mac, iPhone o iPad per visualizzare ciò che viene eseguito con tali device
mostrare o celare gli occhi di chi lo indossa. La modalità EyeSight consente all’utente di non essere totalmente “al di fuori” del mondo esterno, mostrando lo sguardo in modo “trasparente”. Passando invece alla modalità di completa realtà virtuale, gli occhi saranno oscurati per far comprendere agli altri che non si è disponibili.


Riguardo la privacy, è presente un sistema biometrico per l’autenticazione (Optic ID) che sfrutta l’iride per consentire all’utente di utilizzare il visore. I dati sono crittografati, e ciò che viene visto usando il visore non sarà registrato.
Ci sono poi funzioni di sicurezza che consentono all’utente di rimanere consapevole dell’ambiente circostante (Apple immagina che verrà usato principalmente in ambienti interni: a casa o sul lavoro).



TEMPI E COSTI

La disponibilità di Apple Vision Pro partirà da inizio 2024, ma per ora solo negli USA.
Il prezzo? Partirà dai 3.499 $.
Questo visore è una grossa scommessa per il brand californiano e visto il prezzo elevato vedremo quale sarà la sua accoglienza sul mercato. Occorrerà dunque attendere l’anno prossimo per capire se sarà un flop o un successo.

Insomma, Apple ha fatto ufficialmente ingresso nel settore della realtà virtuale e aumentata e promette di trasformare il modo in cui interagiamo con il mondo digitale.
Sicuramente avremo grosse novità nel campo dell’intrattenimento, dell’educazione o della fruizione di contenuti digitali… il futuro è ancora tutto da scoprire!



AGGIORNAMENTO (25/07/2023): Niente app Netflix dedicata
Al momento sembra che Netflix abbia deciso di NON investire su un’app per il nuovo Apple Vision Pro: se la stima di visori venduti ogni anno è di circa 400 mila pezzi, non ne vale la pena.
“Solo” mezzo milione di utenti potenziali non fanno gola a Netflix; inoltre non sarebbero nemmeno utenti nuovi ma già abbonati che semplicemente vedrebbero i contenuti sul visore, anziché in TV.

Si faranno, invece, le app di Disney +, Amazon Prime Video, Microsoft Teams e Zoom.
Netflix sembra l’unica ad andare contro corrente.