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Sospeso il divieto di TikTok negli USA, ma il suo futuro è incerto


Un tema caldissimo di questa settimana è stato l’oscuramento di TikTok negli USA.

LE FASI DELLA VICENDA

2017: l’azienda cinese ByteDance acquisisce Musical.ly (app di lip sync popolarissima tra i giovani) e la integra in TikTok, piattaforma di condivisione di video, che diventa una delle app più popolari del web

2019: TikTok viene multata per la violazione di leggi statunitensi sulla privacy dei minori. Si teme anche che censuri contenuti sensibili per il governo cinese.

2020: Trump vorrebbe vietare TikTok in USA per evitare che i dati degli utenti venissero trasferiti a entità politiche cinesi e per impedire la disinformazione sulle origini del Covid, ma la cosa non va in porto.

2021: TikTok raggiunge oltre 1 miliardo di utenti mensili attivi. Diventa punto di riferimento di tendenze e fenomeni culturali delle nuove generazioni.

2024: Biden firma una legge (il Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act) che vieta TikTok negli Stati Uniti, a meno che la società madre, ByteDance non venda l’app entro il 19/01/2025.

2025: la Corte Suprema deli Stati Uniti conferma il divieto e TikTok va offline il 18 gennaio. L’oscuramento tuttavia dura solo poche ore grazie all’intervento del nuovo presidente Trump che, nel giorno del suo insediamento, sospende il divieto con un ordine esecutivo, concedendo altri 75 giorni a ByteDance per trovare un acquirente.


UNA MINACCIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE?

Per gli Stati Uniti l’enorme quantità di dati che raccoglie TikTok dai suoi utenti (preferenze, interessi personali, geolocalizzazioni…) potrebbe essere usata per spionaggio o per creare disinformazione.
TikTok però nega di subire influenze dal governo Cinese e per rassicurare il pubblico ha sposato i dati degli tenti americani su server gestiti da Oracle (statunitense).
Tuttavia la scrittura del codice dell’app e i suoi algoritmi si sviluppano in Cina, cosa che gli USA non accettano.

Non in secondo piano rimane la competizione tra queste due superpotenze su chi dominerà nel settore tech.
Per la prima volta l’app più scaricata al mondo non è americana, ma cinese.
Ricordiamo che è il primato tecnologico che ha permesso fin’ora agli USA di guidare l’innovazione. L’americana Meta ha da sempre influenzato il mondo, con Facebook, ma ora ha perso il primato.

TikTok oggi è importantissima per gli americani: influenza la cultura popolare, dà reddito ad aziende/persone anche emergenti (non si concentra solo su personaggi già famosi) e ha anche ridefinito il modo in cui gli utenti si informano, perchè l’algoritmo propone sia intrattenimento che informazione tra i suoi contenuti.


COSA ACCADRA’?

Trump, che per primo aveva proposto di vietare TikTok, ora la difende, essendosi reso conto che è grazie a lei se ha ottenuto i voti dei giovani americani, permettendogli di tornare alla Casa Bianca.
La mossa di Trump comunque non dà una soluzione definitiva: permette solo all’app di guadagnare tempo rimanendo disponibile negli USA per altri 75 giorni, durante i quali si valuteranno le soluzioni che le consentano di sopravvivere al divieto.
Trump comunque spera nella creazione di una Joint Venture in cui almeno il 50% della proprietà sia in mano a soggetti americani.
Per ora sono due le offerte di acquisto: una viene da Perplexity AI e una da parte del miliardario Kevin O’Leary.
È innegabile l’importanza di questa vicenda, dato che coinvolge le due maggiori economie mondiali.




COLPO DI SCENA SOCIAL: i sistemi di Fact-Checking su FB, X e Instagram verranno aboliti



CAMBIAMENTI IN ARRIVO PER LA MODERAZIONE DEI CONTENUTI SUI SOCIAL MEDIA

Il Fact-checking è il processo di moderazione dei contenuti, di controllo e verifica delle notizie che circolano sui social media come Facebook, Instagram e X (ex Twitter).
Ebbene, le piattaforme social hanno da poco annunciato grandi cambiamenti sul modo in cui gestiranno la verifica delle informazioni.

Meta, la società che controlla Facebook e Instagram, aveva introdotto nel 2016 il suo programma di Fact-Checking per limitare la diffusione di notizie false e contenuti offensivi sui propri social network.
Pochi giorni fa, però, Zuckerber ha informato il mondo che farà un passo indietro, e non si avvarrà più di organizzazioni giornalistiche e fact checker indipendenti, che valutavano i post falsi o fuorvianti, come aveva fatto negli ultimi 8 anni.
Al loro posto, Meta implementerà un sistema di “Community Notes“, simile a quello già in uso su X di Elon Musk, basato sul contributo degli utenti. In pratica, saranno gli utenti stessi a segnalare, correggere e contestualizzare le informazioni potenzialmente false o fuorvianti, condivise da qualcun altro.

Tra i motivi di questa scelta (che strizza l’occhio al nuovo presidente Trump) c’è quello di tutelare la libertà d’espressione, evitando la censura ed il politicamente corretto.
Questa iniziativa è un «compromesso» che ridurrà anche il numero di post che vengono eliminati erroneamente.
Al contempo Meta si libererà di un programma molto dispendioso (tra i costosi algoritmi IA e i tantissimi moderatori sparsi in tutto il mondo) e che non era mai stato del tutto soddisfacente: il fatto che società private avessero il diritto di decidere cosa si può dire e cosa no non è mai piaciuto a nessuno.

Le nuove politiche entreranno in vigore nei prossimi mesi ma inizialmente solo negli Stati Uniti, visto che in Europa vigono leggi più restrittive (il DSA) che impongono alle società di Big Tech di assumere maggiore responsabilità per i loro contenuti.

LE CONSEGUENZE PER GLI UTENTI

Questa svolta rischia di spalancare nuovamente le porte alla disinformazione. Torneranno a circolare sulla piattaforma più contenuti dannosi, come teorie del complotto, commenti dei cosiddetti Troll che portano odio in rete… ma Zuckerber è disposto ad accettare ciò, in quanto questo è il prezzo da pagare per il “free speech”.
Bisogna anche ricordare che i contenuti estremi “fanno comodo” alle piattaforme perchè generano engagement (like, commenti, condivisioni) e sono quindi più monetizzabili.

E’ interessante notare che negli ultimi giorni, dopo questo annuncio fatto da Zuckerberg, sono aumentate ad dismisura le ricerche su come cancellare i propri account Facebook e Instagram.

Ad ogni modo, questi cambiamenti implicano una maggiore responsabilità per gli utenti. Sarà fondamentale sviluppare un pensiero critico e imparare a riconoscere le fonti affidabili, diventando consumatori di informazione più consapevoli. La capacità di distinguere notizie accurate da quelle false o imprecise diventerà sempre più cruciale nel mondo digitale.




I tanti (e impensabili) utilizzi dell’AirTag Apple

Nel 2021 Apple ha proposto al mondo il suo AirTag, uno degli strumenti tecnologici più utili lanciati di recente sul mercato. Lo conoscono in moltissimi: si tratta di un tracker bluetooth, leggerissimo e poco più grande di una moneta da 2 €, che consente di essere sempre localizzato grazie alla rete “Dov’è” di Apple.
Il dispositivo può essere applicato agli oggetti che non si voglio perdere o in generale a tutto ciò che si vuol tenere sotto controllo (chiavi, portafogli, automobili, scooter, monopattini, fotocamere, valigie o zaini, etc).
E’ dotato di una batteria al litio non ricaricabile: una volta esaurita, si può sostituire con facilità.
La configurazione è semplicissima: avvicinando l’AirTag al proprio iPhone o iPad, questi lo riconosceranno, e si potrà registrarlo sul proprio account Apple.



SICUREZZA, PRIVACY e FUNZIONE ANTI-STALKING

La comparsa di questi accessori aveva generato la preoccupazione che potessero essere utilizzati in modi illeciti o violare la privacy degli utenti.
Apple ha però prontamente spiegato che gli AirTag non salvano i dati sulle posizioni in cui si sono trovati nel tempo. Solo chi possiede quello specifico AirTag può accedere a tali dati, e solo impostando la modalità “smarrito” è possibile leggerli. Apple stessa non conosce la posizioni dei dispositivi.

Impensieriva anche l’idea che qualcuno potesse controllare la posizione di una persona, applicandole in qualche modo un AirTag senza che questa se ne accorgesse. E’ nata così la funzione Anti-Stalking.
Se avessimo addosso un AirTag non abbinato ai nostri dispositivi (nè a dispositivi nelle immediate vicinanze), riceveremmo una notifica sull’iPhone che informa “un AirTag si sta muovendo con te“.
Cliccando sul pop-up lo si farà suonare, per individuarlo.


STRANI UTILIZZI e STORIE A LIETO FINE

– Nel Maggio 2022 degli agenti di frontiera americani hanno intercettato un pacco proveniente dalla Cina contenente una pressa per pillole e coloranti. Sospettando fosse diretto ad uno spacciatore, hanno informato la DEA che ha inserito un AirTag nel pacco stesso per tracciarne i movimenti. Il tracker ha così individuato la posizione degli individui sospettati di produzione di droghe.

– In California il cane Seamus, un Pastore Australiano di un anno, era finito in una caditoia durante una passeggiata col suo padrone. In quel momento il flusso delle acque piovane raccolte dalla caditoia, che doveva convogliarle nel sistema fognario, era impetuoso. Seamus rischiava di rimare intrappolato. Grazie all’AirTag che aveva attaccato al collare, i Vigili del Fuoco lo hanno recuperato sano e salvo.

– Un’attivista ambientale di Houston ha inserito degli AirTag in sacchetti di plastica per verificare la reale efficacia del sistema di riciclo della sua città. Voleva seguire il percorso dei rifiuti per capire se venissero trattati correttamente. In effetti 9 sacchi su 12 sono andati in un impianto che ricicla solo carta, e che non ha ancora ottenuto i permessi per riciclare plastica. Si sono così scoperte montagne di plastica giacenti dal 2022, senza essere ancora riciclate.

– Un AirTag ha visitato 37 città. Il suo proprietario lo aveva attaccato ad una valigia imbarcata su un volo dell’Alaska Airlines, ma deve essersi staccato accidentalmente, rimanendo nello spazio di carico dell’aereo. Questo effettua circa 5 voli al giorno, portando costantemente in gita il tracker.




SETAPP: il primo app store alternativo per iOS

Con l’entrata in vigore del Digital Markets Act (DMA) – il regolamento UE che impone ad Apple di consentire all’interno dell’Unione Europea la creazione di store alternativi al suo App Store – gli sviluppatori potranno pubblicare i propri store di terze parti anche su iOS.

Si tratta di una svolta per l’industria del software.
Il primo nuovo ecosistema di app per iOS sarà Setapp dell’azienda MacPaw di Kiev, disponibile da Aprile 2024.

Questa novità ha entusiasmato gli utenti che potranno disporre di una più ampia selezione di app di qualità e avranno una gran possibilità di scelta vista la maggior offerta di applicazioni.
Gli sviluppatori di app in vendita su Setapp, dal canto loro, raggiungeranno un pubblico più vasto e diversificato e prenderanno una percentuale sui download delle proprie applicazioni.


Pagando un abbonamento mensile (il cui prezzo però non è ancora noto) avranno accesso illimitato ad un catalogo di app suddivise per categorie come strumenti di produttività e business, software di progettazione, utility, strumenti professionali o software creativi e di design.

Ad ogni modo MacPaw ha dovuto rispettare precise regole imposte da Apple per lanciare la sua nuova piattaforma che garantisce applicazioni premium, prive di pubblicità e con aggiornamenti sempre gratuiti.

Setapp non è una assoluta novità: esiste già, infatti, per Mac, sempre ad abbonamento mensile, con 240 app, ma ora approderà anche su dispositivi iOS, non appena avverrà il rilascio di iOS 17.4, la prima versione del sistema operativo di Apple con supporto ai marketplace alternativi.



APPLE ANNUNCIA FERRET: l’IA che supererà GPT-4

Apple ha annunciato il suo nuovo modello linguistico multimodale (LLM) soprannominato FERRET.
Sviluppato in collaborazione con la Columbia University, questo progetto al momento è ancora nelle fasi iniziali, ma già sembra che sia in grado di superare Ghat GPT per precisione, velocità e con un tasso di errore inferiore.

Ferret può capire e produrre testo, immagini, suoni e video, come altri modelli simili (es: Gemini, ChatGPT o Google Bard).
Potrà tradurre testi anche tra lingue molto diverse tra loro.
Descriverà immagini con precisione, in modo più dettagliato e accurato, potendo identificare anche piccole parti di una immagine e con meno errori. Non solo: l’innovazione principale sta nella sua capacità di riuscire a rilevare concetti, relazioni tra oggetti, azioni e altri dettagli per conversare con l’utente in un modo davvero ricco di sfumature.

Ferret, per funzionare, utilizza due decoder che lavorano congiuntamente: uno si concentra sugli aspetti visivi mentre l’altro gestisce gli input testuali. I due flussi vengono poi fusi insieme in modo equilibrato.

Sorprendentemente Apple concede Ferret in licenza open-source non commerciale. E’ una scelta atipica per la mela morsicata ma che porta alcuni vantaggi: in questo modo i ricercatori di tutto il mondo possono collaborare e far progredire collettivamente l’IA e facendo potenzialmente emergere nuove applicazioni di Ferret oltre quanto sia stato previsto.

E’ probabile che nel 2024 Apple punti molto sull’intelligenza artificiale: un obiettivo principale sarà quasi certamente quello di rendere questo modello linguistico compatibile con gli smartphone. Fino ad ora le IA non riescono a funzionare sui telefonini perchè sono troppo complesse per essere gestite da questi device, ma sicuramente Apple studierà un modo per integrare Ferret negli iPhones.

Aspettiamo dunque con ansia il rilascio a livello globale di questa nuova intelligenza artificiale: la sfida a Open AI e al suo Chat GPT-4 è stata ufficialmente lanciata.



IN USCITA I NUOVI iPHONE 15

Il 12 settembre a Cupertino Tim Cook, CEO di Apple, ha presentato la nuova gamma di prodotti dell’azienda.
Debuttano così i nuovi iPhone 15 ed i nuovi Apple Watch, che saranno disponibili dal 22 settembre.
4 sono i modelli della nuova linea di smartphone: base, Plus, Pro e Pro Max, dotati del nuovo sistema operativo iOs 17* e con processore A16 (e A17 per i due modelli di fascia alta, il più potente mai realizzato da Apple).



IL DESIGN

Il design rimane quello tipico, molto simile all’iPhone 14, ma la cornice intorno allo schermo sarà la più sottile di sempre: in alluminio per il 15 e 15 Plus e in titanio per il Pro e Pro max, che li rende i modelli più leggeri mai costruiti.
I colori: per iPhone 15 Pro e Pro max sono titanio bianco/nero/blu/naturale, mentre quelli per iPhone 15 e 15 Plus sono nero, blu, verde, giallo e rosa.
Il display OLED Super Retina da 6.1 pollici o 6.7 potrà dare il doppio di luminosità del precedente modello.

Le 3 fotocamere sono state potenziate: la terza arriva a 48 megapixel.
L’iPhone 15 Pro Max avrà zoom ottico fino a 5X e fotocamera spaziale (usando due telecamere contemporaneamente si possono registrare video in 3D, pensati per il visore che arriverà nei prossimi mesi e di cui abbiamo parlato qui: https://www.crpsoftware.it/visore-apple-vision-pro/).
Tra le novità c’è il “Tasto Azione” che soppianta il tasto in alto a sinistra, usato per mettere muto il telefono. Ora l’Action Button avrà più funzioni: silenziare, aprire la fotocamera, accendere la torcia, registrare vocali, collegarsi a Siri e altro.



L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

I nuovi iPhone integrano funzioni di IA utili ma discrete.
Tra le cose che potrà fare l’algoritmo c’è la nuova funzione di isolamento vocale: il telefono imparerà a riconoscere la voce umana per attenuare il rumore di fondo durante le telefonate.
Il software di miglioramento delle immagini potrà cancellare dalle foto le persone o rilevare in automatico volti umani e di animali per creare scatti migliori.
Ci sarà poi la trascrizione automatica dei messaggi della segreteria, suggerimenti testuali perfezionati nella tastiera, e tanto altro. Tools poco spettacolari, sì, ma che semplificheranno le attività quotidiane.



IL CAVO UNIVERSALE USB-C

Una grandissima novità è l’addio, dopo 11 anni, al cavo Lightening per il caricamento della batteria.
Si tratta di una scelta obbligata in verità: anche Apple deve adeguarsi alla normativa europea per il caricabatterie unico che impone una porta universale Usb-C nei devices antro la fine del 2024.
La logica è quella di evitare sprechi ed evitare che i consumatori debbano dotarsi di cavi appositi per ogni dispositivo.



IL PREZZO

E’ una sorpresa! Mentre in tutto il mondo i prezzi aumentano a causa dell’inflazione, Apple ha deciso stavolta di non applicare rincari, anzi, su certi modelli troviamo addirittura dei ribassi.
Ad ogni modo gli importi di questi prodotti rimangono alti** e variano in base alla capacità di memoria.
Questa scelta è dovuta al fatto che il mercato degli smartphone nel 2023 è crollato, registrando il maggiore calo degli ultimi anni. La Cina poi ha proibito gli iPhone ai dipendenti pubblici per questioni di sicurezza nazionale, cosa che ha fatto perdere ad Apple 200 miliardi di dollari. Contenendo i prezzi Apple spera di fare maggiori vendite per compensare le perdite.



Gli iPhone rimangono il prodotto più importante di casa Apple (il 50% del fatturato), ma sembra che il lancio degli iPhone 15 sia stato un po’ deludente: ormai presentare novità significative è molto difficile perché sembra non ci siano più funzioni rivoluzionarie da proporre.


*Consigliamo di scaricare iOs 17 a chi ha iPhone SE, XR, XS, 11, 12, 13 e 14 facendo prima un backup del proprio telefono.
**Questi i prezzi ufficiali ricavati dal sito Apple https://www.apple.com/it/ (e che possono subire variazioni): iPhone 15 – da 979 a 1.359 euro
iPhone 15 Plus: da 1.129 a 1.509 €
iPhone 15 Pro: da 1.239 a 1.869 €
iPhone 15 Pro Max: da 1.489 a 1.989 €



SOS EMERGENZE: le funzioni Apple utili se siamo in pericolo


Prima di partire le vacanze, magari per visitare luoghi in cui non siamo mai stati e che non conosciamo bene, può essere utile ricordarsi dell’esistenza di alcune funzioni iPhone che possono esserci d’aiuto in caso di pericolo.



SOS EMERGENZE

Chi possiede un iPhone 14* può contare sulla funzione di connettività satellitare (disponibile in Italia da fine Marzo 2023) che ha già salvato molte vite nel mondo.

Chi si trovasse in una situazione di criticità in un’area non coperta da internet/Wi-Fi e rete telefonica, potrà comunque contattare i soccorsi tramite satellite.
La procedura è molto semplice e dura pochi minuti, quindi fattibile anche se la batteria ha poca carica.

Come funziona? Se si cercasse di chiamare un numero di emergenza in assenza di copertura di rete, l’iPhone rileverebbe l’impossibilità di contatto, cercando allora di contattare il servizio di cui si ha bisogno tramite satellite.

Basterà cliccare su “Messaggio di emergenza tramite satellite”.
Posizionandosi all’aperto e tenendo semplicemente in mano il telefono come d’abitudine (senza alzare il braccio o tenere il dispositivo in alto) si attiverà la ricerca del segnale ed il dispositivo suggerirà in che direzione girarsi per intercettarlo al meglio.
Occorrerà poi rispondere con semplici tap alle domande che l’app pone per chiarire la situazione: si può scegliere tra Problema con l’auto – Malore o Lesione – Reato – Persone smarrite o intrappolate – Incendio e specificare chi ha bisogno: Io – Qualcun altro – Più persone.
Una volta stabilita la connessione, l’iPhone avvia una conversazione di testo con i servizi di soccorso e potrà condividere con loro la posizione (anche altitudine), durata della batteria, le risposte alle domande date in precedenza e la propria cartella clinica (che è consigliabile compilare al momento dell’acquisto dell’iPhone: torna utile in caso di ferimento).

Va tenuto presente però che tramite connessione satellitare occorre più tempo per inviare un messaggio: da 15 secondi in condizioni ideali (cielo terso e orizzonte visibile), a più di 1 minuto in presenza di alberi, specie se con fogliame denso. Anche l’ambiente circostante può influenzare o bloccare la connessione (presenza di monti, colline, canyon).

Si potrà anche scegliere di avvisare i propri contatti di emergenza (che andrebbero inseriti al momento dell’acquisto). Questa funzione è gratuita per 2 anni dall’attivazione del telefono, dopo di che diventerà a pagamento, ma non sono ancora noti i costi.
E’ importante sapere che si può anche provare la DEMO di questa nuova funzionalità, per essere preparati in caso di necessità.

Similmente, con l’app Dov’è si può condividere la propria posizione** con i propri contatti, sempre tramite satellite, quando non c’è campo.


Testimonianze

Come dicevamo, la funzione SOS Emergenze ha già salvato molte persone, come un gruppo di giovani californiani che stava facendo un’escursione in un canyon della propria zona. Dopo 3 ore, resisi conto di essersi persi e bloccati di fronte a una scalata per la quale non erano attrezzati, hanno potuto contattare i soccorsi solo grazie a questa funzione. Se fossero rimasti in quelle condizioni per altro tempo, vestiti solo con t-shirts e pantaloncini, avrebbero potuto soccombere alle basse temperature notturne.

In Italia invece il servizio SOS Emergenze ha salvato due turisti che si erano persi nei boschi del Mugello, in una zona senza copertura di rete: così il 112 e i Vigili del fuoco sono potuti intervenire, recuperandoli.



FUNZIONE CRASH DETECTION

Quest’ulteriore innovativa funzione presente sugli iPhone è in grado di rilevare un incidente stradale (o una brutta caduta) e chiamare automaticamente i soccorsi, cosa fondamentale se l’utente perde i sensi o sia impossibilitato a telefonare per altri motivi.
Tutto questo è possibile grazie a vari sensori incorporati nell’hardware dello smartphone: un accelerometro (che rileva l’accelerazione), un giroscopio (che rileva i movimenti del device nello spazio), il microfono (che riconosce i rumori forti) e il GPS (che rileva improvvisi cambi di velocità).


Ogni novità tecnologica che aumenta la sicurezza delle persone è sempre ben accolta.
Sicuramente i possessori di iPhone possono sentirsi più sicuri e protetti, ma confidiamo che servizi di questo tipo verranno resi disponibili su sempre più larga scala, viste la loro indiscutibile utilità.




* o anche iPhone 14 pro con iOS 16.4 o versioni successive
** Tali posizioni condivise sono protette con crittografia end‑to‑end e non possono essere lette da Apple


APPLE VISION PRO: il nuovo visore per la realtà virtuale


Se ne sta parlando moltissimo su internet: il 5 Giugno 2023 Apple ha presentato il suo nuovissimo dispositivo, il visore per la realtà aumentata “Apple Vision Pro“.

E’ così che la società di Cupertino fonderà il mondo reale con quello digitale, eliminando il confine tra fantasia e realtà.

Vision Pro è un visore ibrido, per la realtà mista (virtuale e aumentata) che si potrà controllare con occhi, mani e voce, senza bisogno di alcun controller fisico: con la vista si potranno sfogliare le applicazioni, mentre si useranno le mani per selezionare gli elementi; altre operazioni, poi, saranno svolte con comandi vocali.
Come ci riesce? Tramite un’evolutissima tecnologia di tracciamento oculare che traduce i movimenti in input, e l’interfaccia reagisce di conseguenza, garantendo un’esperienza visiva precisa e scorrevole.
In effetti Apple intende far vivere all’utente l’esperienza più naturale e godibile possibile, immersiva e coinvolgente più di ogni altro visore già in commercio.



LE CARATTERISTICHE

Esteticamente, il visore ricorda un paio di occhiali da sci dal design minimalista ed elegante.
Essendo leggero e costruito con materiali di alta qualità, è confortevole anche se indossato per sessioni prolungate.
E’ anche personalizzabile e può essere adattato per chi porta gli occhiali.
Possiede un proprio sistema operativo (VisionOS) e un App Store dedicato, con contenuti appositamente sviluppati.
Avrà una batteria separata, collegata tramite cavo, che garantisce l’autonomia (in effetti un po’ limitata) di 2 ore.
La parte frontale in vetro ospita uno schermo “trasparente” rivolto verso l’esterno: si tratta di un pannello OLED curvo che, come vedremo, “proietterà gli occhi” dell’utilizzatore.
All’interno del visore ci sono due schermi – uno per ogni occhio – con risoluzione 4K ciascuno (per intenderci, ogni display ha più pixel di una TV), e un computer che gestisce il funzionamento del dispositivo.
L’audio spaziale consentirà di far sentire la voce provenire dalla direzione in cui si sta parlando.
E’ dotato di un chip esclusivo che limiterà al minimo il lag, 12 fotocamere, 5 sensori e 6 microfoni.

Sostanzialmente: le fotocamere riprendono l’ambiente circostante e lo proiettano sui due schermi interni.
Compaiono quindi gli elementi virtuali (es: icone di applicazioni, foto…), che l’utente può spostare con lo sguardo (grazie ai sensori che tracciano il movimento degli occhi e i punti di fissazione) e con cui interagisce con i gesti delle mani (rilevati dalle fotocamere).



COSA POTRA’ FARE

– creare un Avatar 3D per fare videochiamate con FaceTime o Microsoft Teams o Zoom (l’headset scansionerà il volto e creerà la versione tridimensionale dell’utente)
– guardare Video e Film (anche in 3D), impostando la grandezza dello schermo e la quantità di illuminazione, con dettagli e profondità davvero realistici
– fare e guardare Fotografie (anche 3D)
– giocare a Videogiochi (100 titoli di Apple Arcade)
– gestire lo sfondo: si potrà scegliere se vedere la stanza reale in cui ci si trova o impostare ambienti virtuali per nasconderla
interagire con elementi 3D, ruotandoli e osservandoli da ogni angolazione
– accedere alle App
navigare online
– collegarsi a un Mac, iPhone o iPad per visualizzare ciò che viene eseguito con tali device
mostrare o celare gli occhi di chi lo indossa. La modalità EyeSight consente all’utente di non essere totalmente “al di fuori” del mondo esterno, mostrando lo sguardo in modo “trasparente”. Passando invece alla modalità di completa realtà virtuale, gli occhi saranno oscurati per far comprendere agli altri che non si è disponibili.


Riguardo la privacy, è presente un sistema biometrico per l’autenticazione (Optic ID) che sfrutta l’iride per consentire all’utente di utilizzare il visore. I dati sono crittografati, e ciò che viene visto usando il visore non sarà registrato.
Ci sono poi funzioni di sicurezza che consentono all’utente di rimanere consapevole dell’ambiente circostante (Apple immagina che verrà usato principalmente in ambienti interni: a casa o sul lavoro).



TEMPI E COSTI

La disponibilità di Apple Vision Pro partirà da inizio 2024, ma per ora solo negli USA.
Il prezzo? Partirà dai 3.499 $.
Questo visore è una grossa scommessa per il brand californiano e visto il prezzo elevato vedremo quale sarà la sua accoglienza sul mercato. Occorrerà dunque attendere l’anno prossimo per capire se sarà un flop o un successo.

Insomma, Apple ha fatto ufficialmente ingresso nel settore della realtà virtuale e aumentata e promette di trasformare il modo in cui interagiamo con il mondo digitale.
Sicuramente avremo grosse novità nel campo dell’intrattenimento, dell’educazione o della fruizione di contenuti digitali… il futuro è ancora tutto da scoprire!



AGGIORNAMENTO (25/07/2023): Niente app Netflix dedicata
Al momento sembra che Netflix abbia deciso di NON investire su un’app per il nuovo Apple Vision Pro: se la stima di visori venduti ogni anno è di circa 400 mila pezzi, non ne vale la pena.
“Solo” mezzo milione di utenti potenziali non fanno gola a Netflix; inoltre non sarebbero nemmeno utenti nuovi ma già abbonati che semplicemente vedrebbero i contenuti sul visore, anziché in TV.

Si faranno, invece, le app di Disney +, Amazon Prime Video, Microsoft Teams e Zoom.
Netflix sembra l’unica ad andare contro corrente.