Per il Giubileo del 2025 i taxi voleranno

UrbanV*, startup nata per progettare e costruire reti di vertiporti su scala globale, procede nel suo progetto di creare proprio a Roma il primo servizio di aerotaxi d’Italia e del mondo.

I velivoli chiamati eVTOL (“electric vertical take-off and landing” ovvero “aerei elettrici a decollo ed atterraggio verticale“) sono ibridi a metà tra un drone e un piccolo elicottero e possono decollare e atterrare verticalmente senza necessitare di una pista.
Nei pressi dell’aeroporto di fiumicino sorge già il primo vertiporto: si tratta di una infrastruttura estesa su 5.500 mq, che sarà dedicata alle operazioni di atterraggio e decollo, parcheggio, hangar, uffici, magazzino e ricarica delle batterie.
Ad ottobre 2022 è stato effettuato proprio lì il primo test: il Volocopter, guidato da un pilota a bordo, è rimasto in volo per cinque minuti a 40 metri di altezza viaggiando alla velocità di 40 km orari, trasportando anche un passeggero ed una valigia.

Carlo Tursi, amministratore delegato di UrbanV riferisce che l’obiettivo è rendere Roma la prima città al mondo con questa nuova forma di mobilità.

Ci aspettiamo dunque una rivoluzione per il piano trasporti: i taxi volanti dovrebbero essere pronti per viaggiare nei cieli della capitale entro la fine del 2024 e la prima tratta servirà per collegare Fiumicino al centro della città.
Dal 2026 Roma avrà una vera e propria rete di veritporti, in quanto ne verranno realizzati 10.

Ma la capitale italiana è solo il primo progetto: la vera sfida sarà integrare questi nuovi velivoli in tutti gli aeroporti e nel traffico già esistente nello spazio aereo. Ciò sarà possibile con la collaborazione con gli enti regolatori, come ENAV (società che gestisce il traffico aereo civile nazionale) e ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) che si occuperanno di regolamentare di questa nuova forma di mobilità.

Gli eVTOL, proponendosi come alternative ai mezzi di trasporto tradizionali, alleggeriranno il traffico nelle grandi città. Collegheranno le maggiori stazioni di transito ai centri, permettendo di raggiungere le principali mete turistiche in modo rapido e sostenibile.
Sono già in programma reti di vertiporti a Venezia, Bologna e sulla Costa Azzurra francese e si spera di espandere questo modello anche nel resto dell’Europa e del mondo.

Sembra un film di fantascienza, eppure è la realtà.
I taxi aerei sono pronti per scardinare la tradizionale idea di mobilità urbana.


*azienda costituita da Aeroporti di Roma, Save (gruppo Aeroporto del Nord Est), Aeroports de la Côte d’Azur e Aeroporto di Bologna.



Neuralink: Elon Musk installa il primo impianto cerebrale nell’uomo

NEURALINK E I SUOI OBIETTIVI

Neuralink – l’azienda di Elon Musk fondata nel 2016 a Freemont (California) che si occupa di ricerca e sviluppo di impianti cerebrali – ha installato il suo primo impianto cerebrale in un essere umano domenica scorsa, il 28 gennaio.

Il suo obiettivo è quello di sviluppare interfacce neurali: sistemi per mettere in comunicazione il cervello con dispositivi esterni, come i computer.

Gli scopi sono ambiziosi e futuristici. Per primo quello di curare disturbi neurologici grazie ad un ponte tra cervello e computer, per consentire ai pazienti con paralisi, SLA o Parkinson di recuperare le proprie funzionalità, tornando a muovere correttamente gli arti, recuperando la vista o attivando apparecchi digitali con la mente.

Il secondo, quasi un sogno, è quello di potenziare il cervello umano in modo che possa, per esempio, accedere in un istante a tutte le informazioni memorizzate su un computer. La tecnologia permetterà dunque un giorno di andare oltre alle capacità di un normale corpo umano, realizzando un’integrazione uomo-macchina.


Negli scorsi anni erano già stati fatti test sugli animali, come maiali e scimmie, e finalmente a maggio 2023 la FDA (Food and Drug Administration), l’agenzia federale americana che autorizza farmaci e trattamenti sanitari innovativi, ha dato il via libera ai test su esseri umani, e così a settembre 2023 si era aperta la ricerca dei volontari.


TELEPATHY: IL PRIMO IMPIANTO SU UN ESSERE UMANO

Come abbiamo detto, il 28 gennaio è stato installato per la prima volta un microchip Neuralink su un essere umano, un volontario tetraplegico di cui non si conosce l’identità.
Il nome commerciale del dispositivo è Telepathy.
Musk ha commentato l’operazione dicendo che il paziente si sta riprendendo con risultati iniziali promettenti ma saranno necessari mesi per collezionare più dati.
Se tutto andrà come previsto, il paziente potrà controllare il cursore di un computer con la propria mente e comunicare con più facilità, per esempio componendo testi.

Il chip è grande come una moneta da cui partono 64 fili sottilissimi e 1024 elettrodi superflessibili.
Per collegare Telepathy ai neuroni del paziente occorre utilizzare un robot chirurgico ad alta precisione (anch’esso sviluppato da Neuralink): solo un macchinario del genere può impiantare fili microscopici usando un ago più sottile di un capello.

Se questo e i futuri esperimenti funzioneranno e si confermeranno sicuri per i pazienti, Neuralink potrà essere autorizzata dalla FDA a commercializzare i propri dispositivi. Il prezzo previsto per un impianto sarà di 40.000 $, mentre il costo di produzione è di circa 10.000 $.
Non si conoscono ancora tuttavia le modalità e i costi per la manutenzione del microchip.


LE ALTRE STARTUP DI NEURO-IMPIANTI

Neuralink non è l’unica azienda che si occupa di impianti cerebrali – negli USA ce ne sono almeno altre otto – ma lei è la più avanzata.
Troviamo per esempio Paradromics, Synchron, Precision Neuroscience e Blackrock Neurotech, che hanno raccolto finanziamenti per centinaia di milioni di dollari grazie a investitori come Bill Gates e Jeff Bezos.
In Europa abbiamo invece l’azienda olandese Onward e Clinatec in Francia.
In effetti sono già in uso alcune tecnologie elettroniche cerebrali sui pazienti epilettici che vengono curati inserendo nel cervello sistemi che mandano segnali elettrici.


Come è stato detto su Twitter (ora X), Elon Musk si riconferma “un pioniere che esplora le frontiere più misteriose e affascinanti: quella dello Spazio e, ora, quella della mente“.
Chissà se un giorno riuscirà a donare alla mente umana una vita quasi eterna, sebbene i nostri corpi non lo siano.