Neuralink: Elon Musk installa il primo impianto cerebrale nell’uomo

NEURALINK E I SUOI OBIETTIVI

Neuralink – l’azienda di Elon Musk fondata nel 2016 a Freemont (California) che si occupa di ricerca e sviluppo di impianti cerebrali – ha installato il suo primo impianto cerebrale in un essere umano domenica scorsa, il 28 gennaio.

Il suo obiettivo è quello di sviluppare interfacce neurali: sistemi per mettere in comunicazione il cervello con dispositivi esterni, come i computer.

Gli scopi sono ambiziosi e futuristici. Per primo quello di curare disturbi neurologici grazie ad un ponte tra cervello e computer, per consentire ai pazienti con paralisi, SLA o Parkinson di recuperare le proprie funzionalità, tornando a muovere correttamente gli arti, recuperando la vista o attivando apparecchi digitali con la mente.

Il secondo, quasi un sogno, è quello di potenziare il cervello umano in modo che possa, per esempio, accedere in un istante a tutte le informazioni memorizzate su un computer. La tecnologia permetterà dunque un giorno di andare oltre alle capacità di un normale corpo umano, realizzando un’integrazione uomo-macchina.


Negli scorsi anni erano già stati fatti test sugli animali, come maiali e scimmie, e finalmente a maggio 2023 la FDA (Food and Drug Administration), l’agenzia federale americana che autorizza farmaci e trattamenti sanitari innovativi, ha dato il via libera ai test su esseri umani, e così a settembre 2023 si era aperta la ricerca dei volontari.


TELEPATHY: IL PRIMO IMPIANTO SU UN ESSERE UMANO

Come abbiamo detto, il 28 gennaio è stato installato per la prima volta un microchip Neuralink su un essere umano, un volontario tetraplegico di cui non si conosce l’identità.
Il nome commerciale del dispositivo è Telepathy.
Musk ha commentato l’operazione dicendo che il paziente si sta riprendendo con risultati iniziali promettenti ma saranno necessari mesi per collezionare più dati.
Se tutto andrà come previsto, il paziente potrà controllare il cursore di un computer con la propria mente e comunicare con più facilità, per esempio componendo testi.

Il chip è grande come una moneta da cui partono 64 fili sottilissimi e 1024 elettrodi superflessibili.
Per collegare Telepathy ai neuroni del paziente occorre utilizzare un robot chirurgico ad alta precisione (anch’esso sviluppato da Neuralink): solo un macchinario del genere può impiantare fili microscopici usando un ago più sottile di un capello.

Se questo e i futuri esperimenti funzioneranno e si confermeranno sicuri per i pazienti, Neuralink potrà essere autorizzata dalla FDA a commercializzare i propri dispositivi. Il prezzo previsto per un impianto sarà di 40.000 $, mentre il costo di produzione è di circa 10.000 $.
Non si conoscono ancora tuttavia le modalità e i costi per la manutenzione del microchip.


LE ALTRE STARTUP DI NEURO-IMPIANTI

Neuralink non è l’unica azienda che si occupa di impianti cerebrali – negli USA ce ne sono almeno altre otto – ma lei è la più avanzata.
Troviamo per esempio Paradromics, Synchron, Precision Neuroscience e Blackrock Neurotech, che hanno raccolto finanziamenti per centinaia di milioni di dollari grazie a investitori come Bill Gates e Jeff Bezos.
In Europa abbiamo invece l’azienda olandese Onward e Clinatec in Francia.
In effetti sono già in uso alcune tecnologie elettroniche cerebrali sui pazienti epilettici che vengono curati inserendo nel cervello sistemi che mandano segnali elettrici.


Come è stato detto su Twitter (ora X), Elon Musk si riconferma “un pioniere che esplora le frontiere più misteriose e affascinanti: quella dello Spazio e, ora, quella della mente“.
Chissà se un giorno riuscirà a donare alla mente umana una vita quasi eterna, sebbene i nostri corpi non lo siano.