Microsoft cambia le tastiere dei PC, dopo 30 anni

Nel settembre del 1994 Microsoft ha introdotto il tasto con il famoso logo di Windows. Si tratta di quel tasto in basso a sinistra sulle tastiere, al terzultimo slot partendo da sinistra dell’ultima riga, tra Fn e l’Alt, con il simbolo dei quattro quadratini. Probabilmente non è un tasto che si usa così spesso, tuttavia si trova lì da quasi 30 anni, da quando apparì sulla Naturak Keyboard che vendette oltre 100.000 unità in pochi mesi.
Il tasto windows, se premuto, permette di interagire appunto con Windows, facendo apparire il menu da cui aprire programmi o spegnere il PC.


Oggi Microsoft sta per introdurre un nuovo tasto, quello per lanciare il chatbot Copilot* e attivare funzioni di intelligenza artificiale. Avrà l’aspetto di un anello aperto e si troverà a destra della barra spaziatrice e sarà una parte fondamentale del PC perchè sarà il punto di ingresso nel mondo dell’IA sui computer.
Per utilizzare questo pulsante gli utenti dovranno accedere al proprio account Microsoft.
Una volta invocato Copilot si potranno fare domande, trovare informazioni e suggerimenti, eseguire azioni sul sistma operativo, disporre di un assistente personale.

Le prime tastiere e dispositivi con questa nuova configurazione arriveranno in primavera, non solo a marchio Microsoft ma anche di altri produttori.



UN ASSISTENTE DIGITALE

Il nuovo bottone fa parte di una più ampia operazione di rivoluzione dei PC: Microsoft ha l’obiettivo di integrare del tutto l’intelligenza artificiale nei laptop, dal sistema all’hardware. Sembra che il 2024 sarà l’anno dei computer AI, grazie ai quali l’esperienza di elaborazione delle persone non sarà solo più semplice ma addirittura amplificata.

Come abbiamo visto anche in precedenza (qui*), Copilot cambierà il modo di lavorare: si potranno fare traduzioni in tempo reale, agire sull’audio/video, automatizzare attività ripetitive…
In Word l’assistente di Microsoft può offrire bozze di testo da dover solo modificare, risparmiando ore di scrittura e ricerca. In Power Point creerà presentazioni partendo da una semplice richiesta o basandosi su documenti esistenti.
In Excel potrà creare grafici. I Outlook smisterà la posta. In Teams potrà riassumere i punti chiave delle riunioni, trascrivere chi ha detto cosa, capire chi era o non era d’accordo su un tema.

Al momento Copilot è già interato nel browser Edge, nella ricerca Bing e nel S.O. Windows 11, ma è in arrivo anche su Paint e ClipChamp.

Copilot si basa su GPT-4 e su Dall-E 3 di OpenAI, startup finanziata da Microsoft. Oggi il business dell’intelligenza artificiale generativa vale quasi 4 trilioni e mezzo di dollari l’anno, e Microsoft non vuole restare indietro.


Noi ci abitueremo senz’altro a questo nuovo tasto che, lanciando l’intelligenza artificiale, promette di cambiare la vita degli utenti. Per il momento il cambiamento avverrà sulle tastiere, arrivando poi a cambiare totalmente i PC stessi per come li conosciamo.



AXIOM 3, la missione è partita. A bordo tanta italianità

Proprio ieri sera alle 22:49 italiane del 18 gennaio 2024 è partita la missione spaziale Axiom 3 (Ax-3) dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral. Il razzo Falcon 9 è stato lanciato con successo per portare in orbita la capsula Crew Dragon. Entrambi – razzo e capsula – sono prodotti da Space X, la società spaziale fondata da Elon Musk.

A bordo della navetta c’è un equipaggio interamente europeo, formato da 4 astronauti, tra cui il colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana Walter Villadei con il ruolo di pilota, ottavo italiano a volare nello spazio, alla sua prima esperienza in orbita. Gli altri sono lo svedese Marcus Wandt della nuova classe di astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea, il primo astronauta turco Alper Gezeravic, e il comandante e Michael López-Alegría, spagnolo veterano di 5 missioni spaziali.
La capsula aggancerà la Stazione Stazione Internazionale (ISS) alle 11:15 italiane di sabato 20 gennaio.
Circa 2 ore dopo i quattro verranno accolti dai 7 astronauti già a bordo della ISS.



GLI ESPERIMENTI, SCOPO DELLA MISSIONE

Per la missione Ax-3 la permanenza sulla ISS sarà di 14 giorni. In queste due settimane verranno raccolti dati per 30 esperimenti, di cui 13 italiani, coordinati dall’Aeronautica Militare e dall’Agenzia Spaziale Italiana e realizzati in collaborazione con università, imprese ed enti di ricerca.

Le tematiche sono molte: telemedicina, fisiologia, tecnologia, elettronica, etc.

La missione AX-3 è stata definita una missione “Made in Italy” perché porta a bordo tanta italianità, per esperimenti e strumentazioni:
– l’azienda parmense Dallara ha sviluppato speciali materiali per proteggere gli astronauti. In questa occasione verrà valutata la loro adeguatezza
– verrà utilizzato un nuovo protocollo per migliorare l’efficienza neuronale di chi svolge attività stressanti studiato da Mental Economy, azienda di Lucca
– Gvm Assistance, azienda di Ravenna, monitorerà in tempo reale i parametri vitali di Villadei, per affinare tecniche di telemedicina
– la startup marchigiana Spacewear ha creato la speciale tuta che indosserà Villadei, composta da un tessuto hi-tech ignifugo e super-leggero e dotata di sensori per il monitoraggio dello stato di salute
– Barilla partecipa sia alimentando gli astronauti, sia con esperimenti su cottura e tempi di conservazione del cibo, per studiare come la microgravità influenza la preparazione del cibo e la percezione del gusto.



NEW SPACE ECONOMY: L’ERA DEI PRIVATI

E’ una data storica per l’Italia: il nostro Paese è, e vuol continuare ad essere, protagonista della new space economy.
In questa nuova epoca d’oro dello spazio – dimensione strategica con interessi politici, economici, scientifici e militari – entrano in campo i privati, come appunto Axiom Space, azienda privata texana che gestisce Axiom 3, la sua 3° missione organizzata verso la ISS.

Queste missioni sono dei precursori verso la creazione della futura stazione spaziale privata di Axiom Space in orbita: il primo modulo, in costruzione a Torino da parte di Thales Alenia Space, verrà lanciato nel 2026.
I vari moduli costruiti e lanciati nei prossimi anni verranno inizialmente attaccati alla ISS per poi separarsi e operare come una stazione spaziale commerciale a volo libero.

Con la partecipazione alla missione Axiom-3 l’Italia dimostra di avere la capacità e la voglia di essere un apripista, sottolineando quanto sia fondamentale la collaborazione tra pubblico e privati.

Mentre guardiamo curiosi verso il futuro, siamo orgogliosi che Villadei abbia portato con sè nello spazio tutto il nostro Paese.




IT WALLET: nel 2024 il debutto del portafoglio digitale

Il 2024 è l’anno in cui, salvo rinvii, diventerà operativo l’IT Wallet. Si tratta di un portafoglio digitale gratuito che di fatto sarà un’estensione dell’app IO. Ormai la conosciamo tutti: dopo averla utilizzata ampiamente con il Cashback e per ottenere il Green Pass Covid, viene costantemente aggiornata e ampliata e ad oggi, con 34 milioni di download, offre un vastissimo elenco di servizi, dal pagamento di multe e tributi alle mensilità delle mense scolastiche.

IT Wallet, che verrà appunto incorporato in IO, sarà un contenitore completo delle versioni elettroniche di tutti i documenti personali dei cittadini, autentiche e verificabili: patente, tessera sanitaria, carta d’identità, tessera elettorale, carta europea della disabilità e altri ancora. In un secondo momento verranno caricati anche passaporto, titoli di studio, licenze professionali.
I cittadini potranno inoltre caricare documenti firmati elettronicamente.
Per i professionisti sarà previsto un servizio a pagamento per ottenere attestazioni per candidarsi a bandi pubblici, titoli professionali per iscriversi agli albi, curriculum vitae e relazioni tecniche o perizie.
I documenti saranno protetti da un codice e da impronta digitale e potranno essere bloccati in caso di furto o smarrimento del telefono.

Lo scopo di questo “digital wallet” è quello di semplificare la comunicazione con la pubblica amministrazione e facilitare le operazioni per richiedere servizi pubblici: basteranno pochi tap sullo smartphone.
Tutto ciò velocizzerà moltissimo la presentazione di domande alla PA o la consultazione dei propri dati e documenti dematerializzati, potendoli condividere all’occorrenza in modo sicuro.

Questo interessante strumento sarebbe dovuto entrare in funzione l’anno scorso, ma in realtà sembra che sarà effettivamente disponibile da metà 2024: il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, sotto la Presidenza del Consiglio, ci sta lavorando da mesi.


EUROPEAN DIGITAL IDENTITY WALLET

Anche l’UE ha un suo progetto, simile a quello italiano, per fornire a cittadini e imprese europei un sistema di verifica della propria identità che sarà riconosciuto all’interno di tutti gli Stati membri, ma che deve ancora venire realizzato. Permetterà di richiedere certificati medici, presentare dichiarazioni dei redditi, noleggiare auto, conservare documenti importanti e sensibili come i piani terapeutici. Non si dovranno più portare con sè tutti i documenti cartacei, essendo contenuti nel proprio cellulare
L’Italia in questo caso è in anticipo rispetto al resto dell’Unione.
Quando l’European Digital Wallet sarà ultimato, allora l’IT Wallet italiano verrà integrato con i sistemi europei, probabilmente entro il 2026, rendendo più facile le comunicazioni con le PA degli altri Paesi.



Nonostante tutte queste novità improntate sul digitale, bisognerà far attenzione a non tagliare fuori una parte di cittadini che non hanno dimestichezza con la tecnologia: è essenziale che continuino a funzionare anche i canali tradizionali come gli sportelli fisici sul territorio per avviare pratiche o chiedere informazioni.





APPLE ANNUNCIA FERRET: l’IA che supererà GPT-4

Apple ha annunciato il suo nuovo modello linguistico multimodale (LLM) soprannominato FERRET.
Sviluppato in collaborazione con la Columbia University, questo progetto al momento è ancora nelle fasi iniziali, ma già sembra che sia in grado di superare Ghat GPT per precisione, velocità e con un tasso di errore inferiore.

Ferret può capire e produrre testo, immagini, suoni e video, come altri modelli simili (es: Gemini, ChatGPT o Google Bard).
Potrà tradurre testi anche tra lingue molto diverse tra loro.
Descriverà immagini con precisione, in modo più dettagliato e accurato, potendo identificare anche piccole parti di una immagine e con meno errori. Non solo: l’innovazione principale sta nella sua capacità di riuscire a rilevare concetti, relazioni tra oggetti, azioni e altri dettagli per conversare con l’utente in un modo davvero ricco di sfumature.

Ferret, per funzionare, utilizza due decoder che lavorano congiuntamente: uno si concentra sugli aspetti visivi mentre l’altro gestisce gli input testuali. I due flussi vengono poi fusi insieme in modo equilibrato.

Sorprendentemente Apple concede Ferret in licenza open-source non commerciale. E’ una scelta atipica per la mela morsicata ma che porta alcuni vantaggi: in questo modo i ricercatori di tutto il mondo possono collaborare e far progredire collettivamente l’IA e facendo potenzialmente emergere nuove applicazioni di Ferret oltre quanto sia stato previsto.

E’ probabile che nel 2024 Apple punti molto sull’intelligenza artificiale: un obiettivo principale sarà quasi certamente quello di rendere questo modello linguistico compatibile con gli smartphone. Fino ad ora le IA non riescono a funzionare sui telefonini perchè sono troppo complesse per essere gestite da questi device, ma sicuramente Apple studierà un modo per integrare Ferret negli iPhones.

Aspettiamo dunque con ansia il rilascio a livello globale di questa nuova intelligenza artificiale: la sfida a Open AI e al suo Chat GPT-4 è stata ufficialmente lanciata.