Amazon lancia il suo Video Generator, ma solo per creare pubblicità

Anche Amazon si lancia nel mondo dei tool AI! Il 19 settembre ’24, durante l’evento Accelerate, sono stati presentati Project Amelia (un chatbot di assistenza ai venditori di terze parti sulla piattaforma) e Video Generator.

I contenuti video sono sempre più importanti, specialmente nel marketing digitale: secondo recenti studi* l’89% dei consumatori desidera vedere più video da parte dei loro marchi preferiti.
Ma per le aziende, la creazione di video coinvolgenti, accattivanti e di qualità è costoso e richiede tempo.
Amazon risponde così a questa esigenza.


SPOT CREATI CON UN CLICK

Video generator è uno strumento di intelligenza artificiale generativa che permetterà ai brand e ai venditori di ogni dimensioni di creare in pochissimi minuti video pubblicitari e immagini animate di 6-9 secondi, partendo semplicemente da una immagine del loro prodotto. I video mettono in mostra le caratteristiche del prodotto e possono essere personalizzati con musiche e loghi. Il tutto senza costi aggiuntivi**.
Con questa innovazione si abbattono i costi ed i tempi per la creazione di contenuti multimediali, che ormai sono elementi chiave nel mondo del marketing, rendendoli accessibili a tutti.
Amazon, in questo modo, punta a migliorare l’esperienza sia dei consumatori che degli inserzionisti.

Per il momento il Generatore di video è disponibile in versione beta solo per alcuni venditori statunitensi selezionati. Per garantire un’esperienza di alta qualità, Amazon Ads continuerà a sviluppare e perfezionare queste funzionalità in base ai feedback ricevuti, prima di un rilascio più ampio.


* Studio di Wyzowl
**La funzionalità delle immagini animate è attualmente disponibile per le campagne Sponsored Brands, Sponsored Display e Fire TV.




I tanti (e impensabili) utilizzi dell’AirTag Apple

Nel 2021 Apple ha proposto al mondo il suo AirTag, uno degli strumenti tecnologici più utili lanciati di recente sul mercato. Lo conoscono in moltissimi: si tratta di un tracker bluetooth, leggerissimo e poco più grande di una moneta da 2 €, che consente di essere sempre localizzato grazie alla rete “Dov’è” di Apple.
Il dispositivo può essere applicato agli oggetti che non si voglio perdere o in generale a tutto ciò che si vuol tenere sotto controllo (chiavi, portafogli, automobili, scooter, monopattini, fotocamere, valigie o zaini, etc).
E’ dotato di una batteria al litio non ricaricabile: una volta esaurita, si può sostituire con facilità.
La configurazione è semplicissima: avvicinando l’AirTag al proprio iPhone o iPad, questi lo riconosceranno, e si potrà registrarlo sul proprio account Apple.



SICUREZZA, PRIVACY e FUNZIONE ANTI-STALKING

La comparsa di questi accessori aveva generato la preoccupazione che potessero essere utilizzati in modi illeciti o violare la privacy degli utenti.
Apple ha però prontamente spiegato che gli AirTag non salvano i dati sulle posizioni in cui si sono trovati nel tempo. Solo chi possiede quello specifico AirTag può accedere a tali dati, e solo impostando la modalità “smarrito” è possibile leggerli. Apple stessa non conosce la posizioni dei dispositivi.

Impensieriva anche l’idea che qualcuno potesse controllare la posizione di una persona, applicandole in qualche modo un AirTag senza che questa se ne accorgesse. E’ nata così la funzione Anti-Stalking.
Se avessimo addosso un AirTag non abbinato ai nostri dispositivi (nè a dispositivi nelle immediate vicinanze), riceveremmo una notifica sull’iPhone che informa “un AirTag si sta muovendo con te“.
Cliccando sul pop-up lo si farà suonare, per individuarlo.


STRANI UTILIZZI e STORIE A LIETO FINE

– Nel Maggio 2022 degli agenti di frontiera americani hanno intercettato un pacco proveniente dalla Cina contenente una pressa per pillole e coloranti. Sospettando fosse diretto ad uno spacciatore, hanno informato la DEA che ha inserito un AirTag nel pacco stesso per tracciarne i movimenti. Il tracker ha così individuato la posizione degli individui sospettati di produzione di droghe.

– In California il cane Seamus, un Pastore Australiano di un anno, era finito in una caditoia durante una passeggiata col suo padrone. In quel momento il flusso delle acque piovane raccolte dalla caditoia, che doveva convogliarle nel sistema fognario, era impetuoso. Seamus rischiava di rimare intrappolato. Grazie all’AirTag che aveva attaccato al collare, i Vigili del Fuoco lo hanno recuperato sano e salvo.

– Un’attivista ambientale di Houston ha inserito degli AirTag in sacchetti di plastica per verificare la reale efficacia del sistema di riciclo della sua città. Voleva seguire il percorso dei rifiuti per capire se venissero trattati correttamente. In effetti 9 sacchi su 12 sono andati in un impianto che ricicla solo carta, e che non ha ancora ottenuto i permessi per riciclare plastica. Si sono così scoperte montagne di plastica giacenti dal 2022, senza essere ancora riciclate.

– Un AirTag ha visitato 37 città. Il suo proprietario lo aveva attaccato ad una valigia imbarcata su un volo dell’Alaska Airlines, ma deve essersi staccato accidentalmente, rimanendo nello spazio di carico dell’aereo. Questo effettua circa 5 voli al giorno, portando costantemente in gita il tracker.