TWITTER DIVENTA X, l’app UNIVERSALE


STUPORE NEL WEEKEND

Con gran stupore, domenica 23 luglio il mondo intero ha appreso da Elon Musk, che la piattaforma Twitter sarebbe stata stravolta.
Presto diremo addio al marchio Twitter e, gradualmente, a tutti gli uccelli” queste le sue parole.
In 24 ore, da lunedì 24 luglio, il famosissimo social ha cambiato nome, diventando “X”, ed il nuovo logo ha sostituito il celebre uccellino blu.
Musk non ha perso tempo: il giorno successivo è stata rimossa anche l’insegna dalla facciata della sede centrale a San Francisco, su cui in serata è stato proiettato il logo inedito.
Anche le immagini dei profili ufficiali dell’azienda californiana sono cambiate, così come il logo nella versione web (a breve cambierà anche il logo dell’app su smartphone).
Per ora il dominio web è ancora twitter.com, ma è già attivo l’indirizzo x.com che rimanda alla stessa pagina e che nelle prossime ore lo sostituirà del tutto.
(Una curiosità: il dominio x.com venne registrato da Musk nel 1999 ed ospitava il sito di una banca online, che nel 2000 diventò PayPal).

I MOTIVI DEL REBRANDING

Patron Tesla ha acquistato Twitter lo scorso ottobre per 44 miliardi di dollari (più del suo effettivo valore, essendo Twitter in difficoltà da anni) decidendo nel giro di pochi mesi e con una mossa a sorpresa di cambiarlo radicalmente, non solo dal punto di vista estetico.
Dietro questa scelta c’è l’ambizione di Musk di trasformare la piattaforma in una “app per tutto”, dunque il nome Twitter aveva senso finché si trattava di un social di microblogging, con messaggi brevi, fino a 140 caratteri – come appunto dei cinguettii – ma non più ora che si vuol renderla qualcosa di molto più ampio.

L’APP PER… TUTTO

Il miliardario sudafricano immagina X come un’applicazione polivalente (una “everything app”) che includerà una vasta gamma di contenuti, le classiche funzionalità da social (messaggistica, multimedia, lunghi video, etc) ma anche servizi differenti: comunicazioni e fintech, con la capacità di gestire l’intero mondo finanziario degli utenti, tra pagamenti digitali e operazioni bancarie*.
La piattaforma supererà quindi le sue origini social, ambendo ad evolversi in una super app.

La CEO Linda Yaccarino ha affermato: “X è la versione futura dell’interattività illimitata – incentrata su audio, video, messaggistica, pagamenti bancari – che crea un mercato globale per idee, beni, servizi e opportunità. Alimentato dall’intelligenza artificiale, X ci connetterà tutti in modi che stiamo appena iniziando a immaginare. Non c’è alcun limite a questa trasformazione. X sarà la piattaforma in grado di offrire, beh….tutto”.

NOME E LOGO: PROBABILI CAUSE LEGALI

Perché una X come nuovo nome? Questa lettera è un chiodo fisso per Elon Musk: ha spiegato che semplicemente gli è sempre piaciuta. In effetti è già a capo dell’azienda aerospaziale SapceX e di X.AI..

E’ molto alto, però, il rischio di veder sorgere controversie legali: sulle lettere dell’alfabeto esistono diritti di proprietà intellettuale e marchi registrati (solo negli USA sono circa 900 le registrazioni in vari settori) e, per ironia della sorte, proprio le due rivali – Meta e Microsoft – hanno diritti sul marchio. Microsoft lo registrò nel 2003 per la consolle Xbox; Zuckerberg invece nel 2019 per Meta Platforms.
Quindi per Musk c’è il pericolo che gli venga bloccato l’uso del marchio X o che debba pagare milioni di dollari per cercare di raggiungere accordi e ottenerne lui stesso la registrazione.
Riguardo al Logo, sembra molto generico e poco caratterizzante, anche se sembra non sia ancora definitivo.
Molti lo trovano troppo simile alla lettera X del font Special Alphabets 4 di Monotype (rispetto al quale si differenzia solo lo per lo spessore di una delle linee) e al carattere (U+1D54F) del sistema di codifica Unicode.

LE CONSEGUENZE DELLA NUOVA IDENTITA’

La completa trasformazione di Twitter è sembrata un’operazione frettolosa e si teme che il marchio risulti poco riconoscibile.
In effetti gli inserzionisti si sono dimezzati nell’ultimo periodo, preoccupati che questo cambiamento possa allontanare gli utenti dalla piattaforma.
Alcuni analisti ritengono che Twitter (X) abbia perso più del 90% del suo valore da ottobre ‘22 a oggi e che la perdita si aggiri tra i 4 e 20 miliardi di dollari. Musk stesso ha ammesso che i guadagni provenienti dalle pubblicità sono calati del 50%.


Il tempo ci dirà se Musk riuscirà a recuperare la fiducia di utenti e sponsor dopo questo rinnovamento rivoluzionario, anche considerando che Zuckerberg ha lanciato proprio questo mese l’app Threads, diretta concorrente di Twitter (ora X).
Vedremo quanta gente rimarrà a pubblicare tweet… o forse dovremmo chiamarli Xeet?


* Il modello proposto sembra simile a quello di WeChat, app cinese di Tencent, nata inizialmente come semplice app di chat nel 2007, trasformatasi poi in social network e diventata infine, in vera e propria identità digitale, con cui gli utenti cinesi possono per esempio anche pagare i biglietti della metropolitana